SB Storie Bizzarre SB N4 | Page 26

mura del palazzo. Janara con gli occhi sgranati, saltò dietro le stalle, ormai convinta che le Furie degli dei fossero calate sulla terra. Asthur in preda all’ ira, estrasse una costosissima pistola a impulsi dalla veste e scaricò diversi fasci di energia sul robot. Dove i colpi fecero centro lasciarono grossi danni, ma sotto gli occhi sbalorditi di tutti, le parti mancanti si riallacciaronocon uno sferragliare di fili metallici a ricongiungere le parti rotte. Poi, come se lo scheletro avesse assorbito l’energia della pistola, aprendo il palmo della luccicante mano, emise simili fasci di energia verso il palazzo aeroplano, in risposta al fuoco nemico. L’enorme esplosione rischiarò la notte. A poco a poco, l’ udito ritornò, smorzando la calda sensazione ovattata. Il Serpente scrollò la testa mentre il suo corpo era disteso tra le macerie del palazzo in fiamme e la mano sinistra ancora ammanettata. Intorno il silenzio era rotto da boati e urla distanti, come se la battaglia si fosse spostata in diversi centri della città. Tutto era come gli aveva detto il suo signore. Attendeva solo la fine. Lo scheletro entrò nel suo campo visivo, con gli occhi che brillavano. - È arrivato il tempo dei Caduti. Fai quello per cui sei giunto da tanto lontano. - sentenziò Nezor. Janara saltò in piedi dopo che il boato l’ aveva fatta crollare al suolo e vide la sua unica speranza sul baratro della morte. Il prete era disteso tra le macerie della punta dell’ aeroplano, agganciato alla struttura sepolta che ancora lo tratteneva per un polso. L’ inquietante Furia, così come era riuscita ad identificarla, era ormai ad un passo da uccidere l’ unica persona che avrebbe potuto salvare suo padre. Bloccata in un assurdo incubo divino, non riuscì a muovere un muscolo mentre lo scheletro meccanico calava il sipario sul prete incatenato. Ma in quel momento 26