SB Storie Bizzarre SB N4 | Page 22

pugni stretti contro il terreno, digrignò i denti finché non sanguinarono e le vene sulla sua fronte imperlata non furono doppie come cavi; mentre il dolore era insopportabile qualcosa dalla discarica sfrecciò nell’ aria verso la città a valle. Erano venuti anche loro. Il dolore si trasformò in rabbia mentre una furia inumana si impadroniva di lui, dovunque fossero andati, per quanto si sarebbero nascosti, lui li avrebbe trovati. “Vendetta” era quello che la sua mente distrutta gli urlava. Ringhiando estrasse un grosso contenitore metallico dall’ abitacolo e colpendolo con un calcio fece scattare la serratura che tratteneva all’ interno una formidabile daga. - Adesso non ghigni più? - sputò il Demone tra i radi denti mentre percuoteva il torace nudo del Serpente con una rozza mazza dalla testa metallica. Sul tetto merlato del palazzotto ricavato dalla punta di un enorme aereo di linea, Ashtur il Gobbo si godeva lo spettacolo, il suo viso, troppo deforme per permettere alla luce di riflettere la sua oscenità, era nascosto da un casco di un antico scafandro, con un singolo oblò sul davanti,oscurato per non mostrare la sua sgraziata condizione. La calda brezza serale accarezzava la sua storpia figura, ricoperta di ricchi ornamenti su tutto il corpo, adagiata su un trono di legno e metallo mentre il cielo notturno era rigato dalle scie di fuoco dei detriti spaziali. Il Serpente aveva la testa china sul petto mentre le braccia erano attaccate in alto, ammanettato alla struttura di legno che lo sorreggeva. - Il mio signore verrà a vedere le vostre carcasse marcire al sole di domani. Tutto accadrà stanotte e Pestilenza avrà una nuova piaga. Niente più sarà come prima. - il serpente esordì sbeffeg22