mai lo fece. Ma una fanciulla, Namriš, figlia di Malk, incontrò
il mago da qualche parte e i due s’ innamorarono. Namriš lasciò
?lu e andò nel castello di Kiš’ pi.
- Oyev,figlio di Gall, promesso di Namriš, trovò oltraggiosa la
scelta e convinse gli uomini e le donne di ?lu della malvagità di
Kiš’ pi. Malk difese la scelta di sua figlia e Oyev lo uccise. Attaccò
la testa di Malk al suo scudo e salì al castello di Kiš’ pi, guidando
una folla di pazzi, la notte di kallâm?ri.
- I servi di Kiš’ pi videro la marea di torce e lance, sentirono i cori
che urlavano l’oscenità dell’ abominio che si consumava, ebbero
paura e fuggirono.
- Kiš’ pi stava terminando il rito nuziale, nella sala dello sposalizio e aspettava che Namriš lo raggiungesse.
- Non avvenne.
- Sentì l’orrore delle urla e aprì la porta della camera della sposa. Lì vide Oyev, con l’orrido trofeo sullo scudo, che uccideva
Namriš. Ne colse lo sguardo atterrito, la richiesta di aiuto che
non poteva dare, la supplica estrema che usciva dalle labbra
mute che invocavano, con movimenti disperati, di essere salvata.
Tutta la sua potenza di mago era inutile. Sentì la sua umanità che
scorreva via, insieme al sangue dell’ unica donna che esisteva.
-Con un gesto raccolse le energie del Cielo e della Terra e, forse,
degli Inferi, incenerì Oyev e tutta la folla di ?lu. Abbracciò il
corpo straziato di Namriš e giurò di ridarle la vita.
- Non ci riuscì mai.
- Provò tutti gli incantesimi che Du’ ’ umiš, l’ Oscurità, poteva
partorire, ma riuscì solo a divenire immortale.
- L’ombra di Namriš rimase prigioniera di M?tu.
- Allora Kiš’ pi divenne folle. Adirato contro Eperis, che aveva
generato Namriš, ma anche il suo assassino, distrusse con un
sortilegio il pianeta splendente d’ azzurro e di bianco.
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