tu non sei in grado di darmi un solo motivo per restare - Dovrebbe bastarti quello che t’ ha spinto a seguirmi - Dovresti capire allora che sei cambiato in qualcosa che io non
amo - E allora vattene! - Non cerchi neanche di trattenermi? - Dovrei? - Dovresti almeno aver voglia di provare - Dovresti almeno aver voglia di restare - Dovremmo smetterla di elencare quel che dovremmo fare e
concentraci su quel che vogliamo fare - Bene, appurato che il condizionale dei nostri doveri lo sappiamo coniugare, possiamo passare a una lezione sull’imperativo
dei nostri desideri - Beh io non so che cosa voglio! - Beh io so quello che voglio, ma non lo posso avere e lasciarti
andare è quello che dovrei, ma non voglio - Buon Dio! Voi uomini siete così complicati ... - Noi uomini o noi umani? Non provò neanche a scusarsi o a rimediare quando lei, negli
occhi rabbia, delusione e disapprovazione, lasciò la stanza con
il passo di chi non ha intenzione di tornare. Non c’era altro da
dire, altro da dover fare, perché tutto il necessario era stato detto, era stato fatto. Lui le aveva fornito il motivo che lei cercava
per andarsene con la coscienza pulita di chi lo fa per dolorosa
necessità e non per volontà. Di contro Rachel lo aveva spinto a
darle l’opportunità di abbandonarlo senza plausibili spiegazioni.
Si erano forniti a vicenda l’alibi alla loro vigliaccheria, per scoprire troppo tardi di avere invece ingerito troppo presto il veleno
davanti alla morte apparente dell’amato.
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