ti. - Hai ragione! - lo schernì, la bocca ad atteggiarsi in una smorfia
di disprezzo. - Le metafore sono pericolose. Con loro è meglio
non scherzare. Da una sola metafora può nascere l’amore - Non citarmi Kundera, tantomeno con quel tono ironico che
cela rabbia. Io ti amo e voglio proteggerti -.
- Tu mi compatisci e non puoi proteggermi dalla mia natura
come non puoi farlo facendomi scudo con il tuo corpo da queste
bombe al plasma. La tua pietà mi ricorda come io sia diversa e
comincio a dubitare se quello che tu chiami amore non sia altro
che il prezzo che ti sei imposto per tutti quelli che, come me, hai
ritirato prima d’incontrarmi -.
- Adesso sei meschina, sai bene che non è vero - Sai bene che non puoi saperlo, invece! Sai bene che ... Furono interrotti dall’allarme che annunciava un nuovo carico
di feriti, molti con un biglietto di sola andata. In quelle occasioni la necessità di lavorare insieme, metteva in ombra quei livori
che venivano poi abbandonati sotto ore di fatica. Era come se
il loro corpo fosse gravato dalla responsabilità di tenere in vita
uomini che avrebbero forse preferito essere lasciati a pezzi, piuttosto che assomigliare al collage di uno scienziato pazzo. Erano
ore frenetiche in cui non c’era spazio per i problemi personali.
Non c’era spazio per i morti, che venivano subito inceneriti; non
c’era spazio per i vivi, che cercavano di limitare i morti. Non c’era spazio per la vita, in quelle stanze colme di morte al punto da
entrarti dentro per osmosi. E ci restava così incollata da dover
imparare a conviverci. Alcuni la estirpavano a caro prezzo, con
un palliativo fatto di alcool o di sesso a pagamento. Soluzioni
per gente di bocca buona, perché c’era poco da esser schizzinosi:
se andava di lusso si trovava merce dal pianeta Terra, altrimenti
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