SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 54

china Voigt-Kampff e i pochi crediti rimasti in tasca. Non ebbero facoltà di scelta e la speranza di ritrovarsi su una colonia in pace svanì alla luce dei bagliori che videro all’orizzonte, quando mossero i primi passi faticosi su quel pianeta dalla gravità leggermente superiore a quella terrestre. Per obbedienza alle leggi fisiche, ogni lampo era seguito da un boato talmente potente da sconquassare le viscere dall’interno: il suo primo pensiero fu per il corpo gracile di lei, che credeva incapace di assorbire tanta devastazione, come un cristallo che va in frantumi sotto i colpi di frequenze in risonanza. Eppure Rachel dimostrò di avere una pelle più coriacea di un armadillo: la sua determinazione a limitare i danni nei corpi dilaniati dei soldati ( nell’unità ospedaliera in cui trovarono rifugio ai margini della zona di guerra ) era un fuoco alimentato dalla consapevolezza di non sapere per quanto tempo ancora avrebbe potuto farlo. Era come se volesse compensare la presunta brevità della sua vita con il numero di quelle da salvare. Non vi erano ruoli definiti per chi, come loro, era clandestino su un mondo in cui la guerra uccideva vite a un ritmo maggiore di quante se ne riuscissero a salvare: chiunque aiutava come poteva, per quel che sapeva, e se non sapeva imparava. Ogni giorno, a ore inaspettate, arrivava un numero di feriti sempre troppo alto per le mani dei pochi chirurghi, per le braccia stanche delle infermiere e per le poche medicine rimaste. Lui stesso, che fino al giorno prima si guadagnava il pane ritirando corpi sintetici, aveva dovuto imparare a rimettere insieme corpi di carne sanguinante, con un risultato non troppo distante da quello di un bambino che ricuce il braccio dell’orsetto di pezza con ago e filo della madre. 54