Conversa con il suo elemento. La cosa più assurda, però, è che a
sua volta l’uron sembra rispondergli. Lo si deduce dalle pause,
tipiche di un dialogo: a volte è come se il maestro riceva istruzioni o consigli da quell’energia oscura. Anche adesso, annuisce
compiaciuto, come chi approvi le brillanti intuizioni di un interlocutore. Annusa l’aria, sorride, poi si alza di scatto, colpito da
un’intuizione. Raggiunge a passo spedito una grossa palma poco
distante e, dopo aver smosso col piede la sabbia, usa di nuovo un
artiglio di uron per scavare. È come assistere ad un dio perverso
che plasma le sue creature, sperimentando forme lugubri e grottesche.
Jos si è chiesto più volte se fosse il maestro a tenere in allenamento la sua immaginazione oppure il demone a cercare di adattarsi alla realtà circostante, per dominarla. Se il magus eserciti un
controllo sulla materia o se avvenga l’esatto contrario.
L’artiglio inizia a smuovere ingenti quantità di rena. Quando trova ciò che cerca, lo estrae dal sottosuolo, rimirandolo con soddisfazione.
- Quarzo di Nogh Barùm ! Come poteva un branco di topi del
deserto conoscere i rudimenti della magia, se non grazie a questo ? Il vecchio stringe una minuscola pietra quadrata che emana un
bagliore opaco dai riflessi color rame. Due rughe solcano la sua
fronte, il suo sguardo compiaciuto si riempie all’istante di una
furia spropositata.
- Non osate guardarla, vermi ! Specialmente tu ! 50