SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 49

Nessuno fiata. Il magus muove la mano aperta verso il cielo, tentacoli di fumo si arrampicano come edera dal fondo della pozza, avvinghiandosi alle gambe, alle braccia e al collo di Baato. Mentre l’uomo agonizza soffocando, il vecchio si gira verso i pochi abitanti dell’oasi che avevano avuto abbastanza fegato da assistere alla scena. Li guarda intensamente, poi basta un cenno del capo a farli rientrare in casa. Smonta da cavallo, accettando un otre d’acqua che Katrik nel frattempo ha riempito. Insolito vederlo a piedi. I suoi servi sono talmente abituati al fatto che cavalchi quell’animale, che non ci badano più, nemmeno quando vecchio e animale passeggiano nelle sale e lungo i tentacolari corridoi della fortezza. L’uron continua ad avvolgere Neranube, che va ad abbeverarsi alla riva della laguna. Osservare il padrone seduto a gambe conserte, in terra, al pari di qualsiasi suo sottoposto, è per Jos una esperienza del tutto nuova. Sta meditando, il signore di Makmadh, e in quell’occasione è sconsigliabile anche solo respirare. Baato ha avuto una morte rapida, anche se atroce. Ma il ragazzo ricorda ancora le grida inumane dei torturati nelle celle sotterranee. Trascinati in quel luogo da incubo solo per una distrazione, un borbottio o un oggetto caduto proprio nello sfortunato momento in cui il magus era assorto nei suoi pensieri di tenebra. L’anziano si tormenta la folta barba, fissando la linea dell’orizzonte. - C’è qualcosa che non quadra. Lo sciamano ha parlato di ciò che ho fatto alla sua gente. Ma io non ho mai incontrato questi selvaggi. Ora che ci penso, ha usato il plurale ... che un altro sia passato per queste terre? Lo ritengo improbabile, avvertirei i residui del suo potere. Rimani per molto tempo sulle cose, tu, dopo il nostro passaggio ... 49