SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 47

fanno capolino dalle finestre. A Jos non piace niente di ciò che i suoi sensi percepiscono. Uno storpio con gli occhi pieni di terrore si tiene a ridosso di un muro, mormorando di continuo quel termine: muhjan, mago. Giunti allo spiazzo dove si sono radunati i selvaggi, gli uomini di scorta scendono agilmente dalle cavalcature, desiderosi solo di un pasto caldo e di un bagno nelle acque dell’oasi. Quando si girano, lo stregone non ha più l’espressione gentile di prima e nel palmo della sua mano lentamente prende vita una sfera di fuoco, che crepita e cresce a dismisura. - Demoni Muhjan! pagherete per sangue di tribù ! Pochi, rapidi movimenti della mano e l’uron del padrone muta in un enorme artiglio nero che va a soffocare la magia nemica, la spegne come una candela. Poi, il fumo partorisce tre bestie. Hanno una forma indescrivibile, in continua mutazione: serpenti, grifoni, animali cornuti. La sola cosa cer ta è che hanno zanne e artigli affilati, che ora scavano nella carne dei tre selvaggi riducendola a brandelli. Gli altri mahgreb sono immobili, atterriti, non certo per le balestre che la scorta del magus impugna a difesa del padrone. Una donna, forse la moglie di un uomo assassinato, esce in lacrime da una delle baracche, correndo verso il carnefice di suo marito. Prende a tempestarlo di pugni, urlando chissà quali imprecazioni, ma l’aura è scudo anche contro dardi e frecce. La donna ritrae due mani ustionate, accasciandosi al suolo in un sordo lamento. - Che non si dica che sono privo di cuore. Risparmiate questa gente, non torcete loro un capello. Katrik, Boylem, andate ad abbeverare il mulo e i cavalli. Tu, Jonkus, prendi i tuoi fratelli 47