SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 46

deserto -. I due beduini di scorta restano immobili e attenti. Le mani accarezzano nervose l’elsa di sciabole sottili, appese alla cintura. Il nomade rompe il silenzio, alzando la mano sinistra in segno di saluto: - Al-alaam, Muhjan! Per mia umile terra ... grande onore Con calma il magus getta all’indietro il cappuccio, mentre guizzi di uron ne accompagnano ogni gesto. L’uron, o aura, elemento naturale fonte del potere di ogni magus, avvolge lui e tutto ciò che tocca. Jos si è spesso ritrovato a pensare a quanto sia tremendo da vedere, l’uron del padrone. Il fumo. Una nube tangibile, onnipresente, prende vita e gli danza intorno, formando disegni e ghirigori nei quali si materializzano scene di altri mondi ed epoche. La coltre grigia non nasconde i lineamenti del viso pallido, tatuati con le stesse rune azzurre del mantello. L’ hennè trova posto sulle guance, appena sotto gli occhi e alla base del mento, dona alla sua figura un aspetto tribale, ferino, strano a vedersi quando le mani nodose armeggiano con artefatti magici o fialette di laboratorio. La faccia tradisce il peso degli anni e allo stesso tempo suggerisce una forza antica di secoli. Capelli e barba, bianchi come neve, non sembrano appartenere a un vecchio e, nonostante il colore, suggeriscono un vigore tipico della giovinezza. Correnti di vapore denso e nero, quel demone d’ombra che è proprietario della sua anima, segue il ritmo regolare del respiro, muovendosi dal naso alla bocca. Inizia, iniziano, a volte sembrano due voci all’unisono, a parlare nell’idioma locale, per cui Jos non capisce esattamente cosa dice. Vede il capo-villaggio accennare un inchino e invitarli a seguirlo con un sorriso anche troppo accomodante. Gli altri indigeni si tengono a distanza, aspettano a braccia conserte, mentre apprensive facce femminili 46