SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 31

Irina allungò le braccia e si tirò a sedere. Geert fece lo stesso, incapace di credere ai propri occhi. Il bulbo oculare dalla pupilla nera della ragazza si estrofletté e le cadde sulla guancia, rimase attaccato solo dai nervi ottici. La sclera dell’occhio dalla pupilla azzurra, invece, divenne gialla. Le mani di Irina toccarono quelle del marito, lo ghermirono e lo tirarono a sé con forza. Con voracità i denti della ragazza affondarono nei polsi del marito. Mackiewicz urlò, strattonò, cadde. Anche altri cadaveri presero a muoversi, uno ad uno: si alzarono, come guidati da una forza soprannaturale che li comandasse a distanza; dapprima con movimenti calibrati, sincopati, quasi meccanici, poi scattarono rapidi come fiere assetate di sangue. Gli altri membri del Sonderkommando che si trovavano lì vicino furono aggrediti, azzannati. E si scatenò il panico. Geert si alzò in piedi. Un cadavere rianimato si accorse di lui e gli venne incontro; istintivamente, l’ufficiale estrasse la Lüger e lo abbatté centrandogli l’unico occhio sano. Ancora una volta ringraziò la Dea Bendata: credendolo morto, non gli avevano tolto la pistola. Balzò oltre, riuscendo a liberarsi dalle mani dei Redivivi che cercavano di agguantarlo, forse ancora troppo deboli in quel primo moto di risveglio. Senza pensare a nulla, se non a salvarsi la vita, corse il più lontano possibile dallo scempio che si stava consumando tutto intorno a lui. Girando l’angolo di una baracca si trovò davanti Schreiber e Hahn. Sparò al primo, colpendolo alla gamba destra e passò di corsa accanto al secondo che, incredulo, rimase a fissarlo, forse ancora sotto l’effetto dei fumi dell’alcool. Scappò via. Si girò solo una volta e vide i Redivivi che si avventavano sui due SS. Presero a sbranarli con foga e bramosia, come 31