SB Storie Bizzarre SB N3 | Page 24

resse. - Ecco vedete, mi chiamo Irina e sono venuta solo per chiedere al Truppführer … - Taci, sgualdrina! - sbottò Hahn, dandole una spinta che la scaraventò a terra. Geert la guardò cadere, poi riportò l’attenzione sul sergente. - E immagino che in cambio di un favore sessuale, si possa mettere una buona parola per farle ricongiungere? Il sergente si limitò ad alzare le spalle. - Spero davvero che questo comportamento non sia la norma. - Geert mosse le mani a cercare il suo taccuino, che non trovò. Distolse lo sguardo per cercare a modo nelle sue tasche. Solo pochi secondi e uno sparo ravvicinato esplose nell’aria, facendogli rimbombare le orecchie. Alzò la testa di scatto, portando d’istinto il palmo sul calcio della pistola. Hahn impugnava una Lüger con la canna fumante. A terra giaceva invece la prigioniera, con un foro sul collo dal quale sgorgava copiosamente sangue. La poverina si portò le mani alla gola gorgogliante, gli occhi sbarrati nell’incredulità. - Le avevo promesso che avrei messo sua sorella nel settore Kanada, - ridacchiò il sergente - ma dovevo prima liberare un posto … Geert gli strappò la pistola di mano senza difficoltà: era troppo ubriaco per porre resistenza. In quel momento uscì dalla porta della baracca un soldato dal viso assonnato, i capelli mori e unti, appiccicati alla testa e con una scriminatura laterale tipo Adolf Hitler. Aveva occhi piccoli e vicini, un viso scavato e un fisico minuto. - Soldato Schreiber, suppongo? - domandò Geert porgendogli la pistola del sergente. 24