dell’alieno. Erano tutti ottimi soldati, ma nessuno era qualificato per una situazione del genere. L’unico che poteva fare
qualcosa era solo lui. Il Responsabile Operativo più giovane
arruolato in 15 anni. Con una mente sveglia, pronta e flessibile. Con un’esperienza di 5 anni nelle Forze Informative.
Lentamente si avvicinò all’indigeno bucolico, che non si era
mosso di un millimetro da quando era apparso. Aveva proprio fattezze umane e uno sguardo tranquillo, per niente
ostile. A Hirsch faceva venire in mente le lezioni neurali di
biologia, che tutti i terrestri dopo aver contratto il Virus erano costretti a subire per accumulare conoscenze in formato
digitale. In particolare gli ricordava quei fiori predatori, innocui all’apparenza ma in realtà sterminatori di insetti, presenti nelle principali serre del pianeta Terra.
A circa una decina di metri l’essere stese il braccio destro e
Hirsch si bloccò. E subito arrivarono nel suo cervello compresso immagini. Non capì subito cosa stesse succedendo,
perse ogni cognizione dell’ambiente circostante, mentre la
sua mente era invasa da umani felici che arano campi, belle
stagioni e fiere paesane. Doveva ammettere che si stava rilassando. Durò poco però, perché queste immagini sparirono all’istante, Hirsch ritrovò il controllo e l’alieno non c’era
più. O meglio, ora non aveva più la forma umanoide ma si
era di smembrato in un blob gelatinoso.
- E quello che cazzo è? - gridò esattamente in quel momento
Mjolker. Per tutta risposta l’alieno, come smarrito, cercò di
fuggire scomponendosi in più parti. Ma Hirsch sparò con la
propria arma a raggi sul blocco principale, evaporandolo.
I soldati si guardarono esterrefatti. L’R. O. si rivolse a loro e a
coloro che stavano ascoltando dalla Sala Tattica, con un tono
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