SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 68

figura del Kapo addetto alla selezione dei deportati della sera prima. Inclinò leggermente il capo per vedere meglio: il Kapo era in piedi, immobile, atterrito. Stava fissando un cadavere. Geert distinse chiaramente che si trattava della ragazza uccisa da Hahn. Era stata anche lei denudata e, scrutando meglio intorno a sé, s’avvide che molti dei cadaveri, come la stessa Irina, avevano una garza incollata tra il bordo del seno e l’ascella. Gli fu subito chiaro che si trattava delle cavie di cui avevano parlato prima Fuchs e Mengele. - Accidenti, ma è tua moglie! - urlò la stessa voce, mentre Mackiewicz ancora non dava segno di riprendersi. Sotto lo sguardo incuriosito di Geert, il Kapo si avvicinò al cadavere della moglie con movimenti lenti, protendendo le braccia come se volesse toccarla ma non riuscisse realmente a farlo. Fu in quel momento che successe l’incredibile. E tutto ciò che avvenne dal quel preciso istante in poi, accadde molto in fretta. Irina allungò le braccia e si tirò a sedere. Geert fece lo stesso, incapace di credere ai propri occhi. Il bulbo oculare dalla pupilla nera della ragazza si estrofletté e le cadde sulla guancia, rimase attaccato solo dai nervi ottici. La sclera dell’occhio dalla pupilla azzurra, invece, divenne gialla. Le mani di Irina toccarono quelle del marito, lo ghermirono e lo tirarono a sé con forza. Con voracità i denti della ragazza affondarono nei polsi del marito. Mackiewicz urlò, strattonò, cadde. Anche altri cadaveri presero a muoversi, uno ad uno: si alzarono, come guidati da una forza soprannaturale che li comandasse a distanza; dappr