SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 69

calibrati, sincopati, quasi meccanici, poi scattarono rapidi come fiere assetate di sangue. Gli altri membri del Sonderkommando che si trovavano lì vicino furono aggrediti, azzannati. E si scatenò il panico. Geert si alzò in piedi. Un cadavere rianimato si accorse di lui e gli venne incontro; istintivamente, l’ufficiale estrasse la Lüger e lo abbatté centrandogli l’unico occhio sano. Ancora una volta ringraziò la Dea Bendata: credendolo morto, non gli avevano tolto la pistola. Balzò oltre, riuscendo a liberarsi dalle mani dei Redivivi che cercavano di agguantarlo, forse ancora troppo deboli in quel primo moto di risveglio. Senza pensare a nulla, se non a salvarsi la vita, corse il più lontano possibile dallo scempio che si stava consumando tutto intorno a lui. Girando l’angolo di una baracca si trovò davanti Schreiber e Hahn. Sparò al primo, colpendolo alla gamba destra e passò di corsa accanto al secondo che, incredulo, rimase a fissarlo, forse ancora sotto l’effetto dei fumi dell’alcool. Scappò via. Si girò solo una volta e vide i Redivivi che si avventavano sui due SS. Presero a sbranarli con foga e bramosia, come se il fuoco che stesse dannando la loro anima non fosse la fame, ma la vendetta. Senza sapere in che punto del campo fosse, s’infilò dentro il primo caseggiato che vide. Sprangò la porta con una branda e poi, stremato, si lasciò scivolare con la schiena contro la parete sino a terra. Strinse le ginocchia al petto e rimase ad ascoltare gli spari, le urla dei carnefici e le grida delle vittime, senza saper più distinguere chi erano gli uni e le altre. 69