SB Storie Bizzarre SB N1.0 | Page 58

Scriveva sempre prima di addormentarsi, lo rilassava molto e, quella notte, sentiva stranamente il peso del compito assegnatogli, al punto da percepire un’inspiegabile agitazione rimestargli lo stomaco. Solo in quel momento si rese conto di non aver mangiato nulla in tutta la giornata. Prese il portasigarette dalla tasca interna della giacca e i fiammiferi e si accese una sigaretta. Dopo poche boccate di fumo, trasalì udendo uno sparo provenire dall’esterno. Si rimise in fretta gli stivali, si allacciò in vita il cinturone con la Lüger P08 e si avviò verso l’uscita a passo svelto. Una volta fuori si ritrovò immerso nelle tenebre. Dopo pochi secondi un fascio di luce gli passò accanto, per poi proseguire oltre in quello che sembrava essere un normale controllo di routine. Era forse l’unico ad aver sentito quello sparo? Non sembrava essere scattato alcun allarme e non si vedevano soldati, se non vaghe sagome nere sulle torrette di guardia all’ingresso. Fece qualche passo verso la baracca accanto alla sua, fermandosi giusto sull’angolo. Le luci erano spente. Tirò ancora dalla sigaretta, appoggiandosi con la schiena alla parete e assaporò per un breve istante la quiete della notte. Stava per tornarsene dentro, quando la porta della baracca si aprì e ne uscì un sergente delle SS, con la divisa sbottonata e senza berretto. Era un uomo alto e corpulento e riconobbe in lui la figura che aveva guidato i soldati all’arrivo del treno dei deportati. Il sergente si guardò intorno con circospezione e sembrò non notare Geert. Fece un cenno verso l’interno, da dove uscì una ragazza con abito da prigioniera. Lei gli passò accanto, mentre si allacciava i bottoni all’altezza del seno; il sergente l’accompagnò fuori con una vistosa manata sulle natiche. 58