manovra di accerchiamento, mentre un primo contingente
di templari, huskarli e alabardieri spagnoli avanza sulla
prateria rossa. I moschettieri di Dumas coprono l’avanzata
della fanteria insieme a tetri giannizzeri, truppe della
seconda guerra mondiale e robot usciti dai romanzi
di Isaac Asimov. Due cortine di fiamme illuminano il
tappeto, e già diversi omini si accasciano al suolo. Sulla
lunga distanza il gap è spaventoso; la polvere da sparo di
archibugieri e cosacchi non può nulla contro l’arroganza
di missili, laser e plasma. Nel peggiore dei casi, anche
attori e giornalisti hanno granate e pistole del XX secolo.
Gli esseri dei libri che possono contare su altrettanta
potenza di fuoco, in buona parte figli di pesanti volumi
di fantascienza, si contano sulla punta delle dita. È per
questo che l’Alto Comando Letterario ora spinge l’intera
armata addosso al nemico, nella speranza di un più equo
confronto all’arma bianca. Ma anche lì, samurai e ninja dei
cartoni animati lottano con una maestria che è difficile
eguagliare. Alcuni, antropomorfi, imitano l’agilità del gatto
o della rana, risultando un osso troppo duro persino per
i cimmeri di Conan, che continuano a spiccare teste con
asce bipenne, ringhiando. Pian piano, con riluttanza, gli
“antichi” indietreggiano. Quando cade un leader il gruppo
si disperde, generando caos che li espone maggiormente ai
proiettili nemici intralciando la ritirata. Un massacro.
- Le macchine vincono. Stavolta vincono.Che significa, per
me? Appiccheranno un falò con i resti della libreria, o se ne
torneranno buoni buoni nelle loro scatolette? Tomas Debur sente il gelo artigliare ossa e tendini,
mentre ha la netta impressione che il suo corpo si sia
fatto piccolo quanto quello degli invasori. Ogni speranza
ha abbandonato la caricatura d’uomo che seduta sulle
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