si alza una nebbiolina densa e iridescente, una nuvola che
sfrigola ed emana lampi verdazzurri. Vapore acqueo e
cariche elettrostatiche sembrano darsi battaglia all’interno
della sostanza che, sfidando la fisica, ora invade la
moquette, lambisce le rotelle della sedia girevole, circonda
i braccioli del divano in pelle; precipita a cascata dai 32
pollici del televisore ultrapiatto, sparpagliandosi in gruppi
e file ordinate.
- È uno scultore invisibile, Gesù Cristo o Satana in persona,
che usa quella roba come marmo grezzo? Tomas si stringe ancora di più nel cappotto logoro,
battendo i denti come una naccheraia professionista,
desiderando sparire nell’ombra della Venere che quasi
non ne regge più il peso. Forme bizzarre e solo vagamente
umanoidi, partorite dalla nube elettronica, vanno
assumendo geometrie e dettagli sempre più nitidi, mentre
mutano lentamente nei micro-combattenti dell’altra
fazione, in assetto da battaglia. Quanto è diverso questo
schieramento! Ovunque spuntano armature e kimoni,
caschi spaziali, braccia meccaniche, completi aziendali
e mimetiche dai toni troppo sgargianti, palesemente
artificiali. È chiaro che gli esseri usciti dalla libreria hanno
libero arbitrio, ed è solo il carisma dei comandanti che
impedisce ai vari battaglioni di disperdersi o eseguire
manovre azzardate; invece questi si muovono a scatti,
procedendo all’unisono e senza un barlume di volontà.
Simulacri, gusci vuoti infettati dalle macchine. Non si
sarebbero arresi. Se feriti, non avrebbero provato dolore.
Se uccisi, sarebbero stati smembrati dai loro stessi
commilitoni e utilizzati come armi. Oppure avrebbero
riassunto forme gassose, per essere inglobati da unità più
forti, come Tom aveva visto altre volte. Corpicini sintetici,
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