sto modo il nostro conto pari.
- Che Morte ti maledica - sputò il vecchio - accetto, ma i
Quattro vi perseguiteranno per l’errore che fate.
- Lascia che gli dei giudichino dai loro troni ai quattro angoli della terra quello che facciamo, invece di interessartene tu. Parlavamo di una mappa se non sbaglio? - tese la
borraccia al vecchio sapiente che la guardò con gli occhi di
chi non beve da una vita.
Il mondo perduto
Scendere nel lato interno fu più semplice della scalata
esterna, data la pendenza più dolce. Era come una immensa scodella di pietra nella quale riposava il sonno delle ere
la più grande stazione spaziale dell’uomo antico. Un brivido da sciacallo attraversò la sua schiena mentre pensava a
quello che avrebbe trovato. Però la preoccupazione e la
prudenza gli imponevano di andare cauto. Erkhamash il
Corrotto, signore dei Demoni delle terre ad ovest di Cornorotto, avrebbe mandato i suoi uomini con le informazioni
sulla città. Infatti nonostante avesse cercato il Demone lumaca fino al crepuscolo, non era riuscito a trovarlo. I loro
scopi gli erano sconosciuti tuttavia era sicuro che avrebbe
avuto a che fare ancora con loro, prima di uscire da quella
immane tomba, e data la portata dell’evento aveva recato
con se le armi migliori che aveva recuperato negli anni. Assicurò le cinghie che mantenevano il tozzo fucile a energia
che gli pendeva dalla schiena e ghignò al pensiero di scatenare il suo arsenale senza recriminare la spesa di risorse.
Più scendeva e più si rendeva conto che il verde visto
dall’alto tra le rovine degli immani impianti erano alberi,
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