Jack si sentì irritato - Quindi mi hai usato come esca? Maledizione
Creed quindi eri tu prima che mi seguivi? - adesso era furibondo - E se non avesse funzionato? E se al buio l’avessi mancato? - Basta lamentarti. Sei vivo. Ho vissuto a lungo così, il buio per
me non è un ostacolo. E poi con il casino che faceva l’avrei beccato anche a cinquanta metri. Adesso sappiamo come fermarli.
- ringhiò sommessamente come un predatore braccato - Sembra
che alcuni di loro siano riusciti a scampare all’incendio e ci abbiano seguito. Metti una mano sulla mia spalla ti guiderò io.
Jack si alzò a fatica, aveva ancora il corpo scosso da tremiti Dove sono Jimbo, Bill e Bob? - Preoccupati per te Jackie - lo zittì Creed.
Avanzarono per molto tempo in silenzio. Creed si muoveva con
una sicurezza tale che neanche alla luce del sole Jack avrebbe
avuto. La prolungata cecità aveva fatto di lui un animale da preda notturno, riportando i suoi sensi ad uno stato primordiale.
Tra l’altro era sempre un cercatore d’oro, naturalmente portato
a muoversi in budelli sotterranei, mantenendo orientamento e
senso del tempo. Due volte si fermarono e due volte cambiarono
direzione. Poi mentre la strada si trasformava in un leggero pendio videro una luce di fronte a loro.
- Bene, un’uscita! - esclamò sollevato Jack.
Creed dissentì - Non credo, proviene una corrente d’aria da quella direzione, ma dall’eco deve essere una larga grotta illuminata.
Più si avvicinavano alla fonte di luce più Jack si rendeva conto che erano in una corridoio ampio, sorretto da archi enormi,
come scolpiti da giganti nella nuda pietra. Strani e indecifrabili
simboli adornavano le volute e in alcune alcove, statue dall’aspetto alieno li osservavano avanzare.
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