SB Storie Bizzarre SB N1 | Page 37

Ad un certo punto un ululato giunse feroce dai boschi vicini destandolo dal torpore in cui era caduto. Il suo cane, che fino a quel momento aveva dormito placidamente vicino al calore del fuoco, drizzò le orecchie e si guardò attorno poi non vedendo nulla di strano riprese a dormire. Passò qualche minuto poi un secondo ululato, seguito subito da un terzo più forte e minaccioso di prima. Il cane si alzò di scatto ed iniziò a ringhiare nervoso. La ferocia di quei latrati era stata percepita anche dal suo fedele amico. Una disumana bestialità si poteva percepire da quei versi, strani da sentire anche in quei territori alle estremità del villaggio dei Lupi Grigi. La sua capanna, infatti, non si trovava vicino alle altre ma presso i boschi di Livemoon, territorio che da secoli gli orchi rispettavano e che poco avevano esplorato. Strane ombre si aggiravano in quei luoghi. Soprattutto al di là del sacro cerchio di rocce, luogo oltre il quale mai nessun orco si era avventurato. Il vento aumentò d’intensità, l’anziano orco si alzò e accarezzò il manto teso del cane che si acquietò subito. Prese una lanterna e l’accese. Si avvicinò all’uscio della porta, raccolse una grossa mazza arrugginita che aveva appoggiato lì vicino e aprì la porta. Il rauco verso si ripeté ancora ma giunse molto più vicino. L’orco non vi badò ed uscì deciso. Mentre era ancora sull’uscio della porta, una raffica di vento gli fece, per un attimo, perdere l’equilibrio poi appoggiandosi allo stipite legnoso, si rimise dritto ed uscì avventurandosi verso le ombre della sera. Dopo aver fatto appena pochi passi, si rese conto che forse aveva fatto uno sbaglio ad uscire di casa. Le nuvole erano così dense e fitte da aver coperto ogni angolo del cielo, il piccolo chiarore del fuoco della lanterna a stento riusciva ad illuminare i suoi passi. Era teso ma la sua mano era salda intorno al randello. D’altronde 37