lui era stato un fiero lupo grigio e se qualche bestia aveva deciso
di banchettare con i suoi polli, allora avrebbe assaggiato la sua
mazza. Si diresse verso il pollaio e giuntovi dopo pochi istanti, si
fermò di fronte all’ingresso. Si avvicinò alla porta per guardare
meglio. Nulla era stato forzato e cosa più strana, non vi erano né
orme né tracce di alcun passaggio.
Improvvisamente un’ombra scivolò dietro di lui facendolo sobbalzare. Alzò la lanterna per cercare di vedere meglio ma non
scorse nulla. Iniziò a temere che fosse solo la sua immaginazione. Poi il fruscìo dell’erba, accompagnato dal rumore di zampe
in movimento, gli fece cambiare subito idea. Fece qualche passo
in avanti aiutandosi con la lanterna, cercando di scorgere ciò che
i suoi anziani occhi non avrebbero altrimenti percepito. Reggeva
guardingo il bastone facendosi coraggio contro la paura che iniziava ad insinuarsi nella sua mente. All’improvviso scorse una
sagoma muoversi a qualche passo da lui. Si voltò ma non riuscì a
comprendere cosa fosse. Passarono alcuni secondi di interminabile silenzio. L’ombra riapparve per un attimo per poi scivolare
nuovamente nelle tenebre. Il vecchio orco si girò su se stesso e
cercò di seguire il movimento dell’animale, ma non vi riuscì. Di
nuovo il fruscìo dell’erba accompagnò il movimento della bestia
e questa volta fu lesto ad illuminarne la sagoma nera.
L’orco avanzò deciso verso il punto dove aveva scorto l’animale. Si arrestò di colpo alla vista che si palesò dinnanzi a lui. Un
enorme lupo nero con gli occhi gialli che brillavano alla luce
della lanterna, lo sfidava con aria minacciosa. Il suo ringhio feroce non faceva presagire nulla di buono. Dalle fauci spalancate,
una lunga bava colava copiosa. L’orco fece qualche passo indietro e alzando la mazza, si preparò a difendersi. In un attimo il
lupo balzò su di lui e lo artigliò al fianco, facendolo cadere a terra. La bestia lo assalì alle spalle e si voltò pronta a finire quella
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