SB Storie Bizzarre SB N 1.2 | Page 40

parso. Non fece tardi ad scomparire quel magone arrovellato nel suo stomaco e camminò inconsapevole in un mucchietto di cenere ben accumulato ai suoi piedi, avanzò. Si ritrovò a camminare solo, in un lungo corridoio, sentì una voce piccola e sbrindellata dalla raucedine, entrò in una camera sommersa da scatoloni, sembrava quasi che quella voce facesse da sottofondo ad una situazione al quanto enigmatica. - Due per sei, cinque per dodici, venti più sette. - borbottava quella vocina una serie di calcoli matematici nascosti dietro a chili di cartone. - Ma chi c’è lì? - Disse l’uomo cercando una risposta, nel vano tentativo di ottenerla. - Sei per sette? -E il silenzio. - Cosa vuoi? Che risponda ad una domanda così stupida e scontata?! - Adesso ti suole scontata. - Ripetè la voce. - Posso sapere chi sei? - Gli domandò l’uomo fermo e deciso, quasi infastidito da quella specie di interrogazione a sorpresa, come quando a scuola veniva chiamato a parlare di quanto studiato a casa, senza preavviso. Sopraggiunse di soppiatto un’epifania della sua adolescenza, quella volta in cui la prof d’italiano gli chiese senza avvisaglia alcuna di esporre la lezione assegnatagli: il suo cuore iniziò a battere così rumorosamente, forte come un tamburo, tanto da arrivare alle sue stesse orecchie e lasciargli la netta sensazione che anche i suoi compagni potessero ascoltarlo 40