- Luci! Dove sei!? Una vocina ridente e tenue si espanse tra la fitta vegetazione.
- Oltre il ponte di ferro! Vieni, qui è bellissimo! -
Rachele prese a camminare, lungo il tragitto però, le risultò
impossibile rimanere indifferente ai dettagli luminescenti
che la natura le offriva. Impiegò così circa mezz’ora per
arrivare al ponte di ferro ma quando lo oltrepassò, poté
mirare una stupefacente struttura. Rimase ammaliata da
cotale bellezza, quasi le sembrò di stare nel giardino di una
reggia.
Immaginò nobildonne passeggiare in quei sentieri, riparate
da ombrelli di seta, ma l’immaginazione si spense quando
sentì nuovamente la voce di Lucita.
- Dai, che aspetti. Sbrigati! Rachele ebbe l’impressione di seguire il Bianconiglio, Luci
appariva e scompariva in continuazione, prima sulle scale,
poi accanto alla fontana, ora al piano superiore.
- Fermati! Non riesco a raggiungerti! - gridò e quando
finalmente arrivò alla fontana, venne anche essa rapita da
una smania inconsueta.
Sentì un’ attrazione magnetica per quel posto. Scorse,
nascosta da una fitta edera cascante, l’entrata di una grotta .
Non ci pensò due volte, entrò.
Percepì nell’aria un’ atmosfera inquietante e man mano che
andava in profondità, il buio si infittiva, ma fu tale la curiosità
che vinse la paura. Arrivò in un ampio crocevia; al centro un
albero di pietra fondeva i suoi rami con il soffitto e le stalattiti.
La luce fioca che trapelava da un’insenatura disegnava il
profilo della roccia, Rachele riuscì quindi a contare lo sbocco
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