- Quando è il momento, è il momento! -
In pochi minuti le ragazze si vestirono e mentre Rachele
infilava gli scarponi in silenzio, Lucita parlava a ruota libera:
- Dovremmo trovare un posto carino, in fretta, sì ma all’aperto,
io in un luogo chiuso non ci voglio stare. Forse so dove andare,
vedrai ti piacerà, ci sono stata qualche giorno fa con i ragazzi
del corso. Guarda! Che bello, è anche bel tempo, tutto va come
avevo previsto, che emozione! Ho un po’ paura, ma cosa ci
accadrà? Rachele alzò lo sguardo e fissò l’amica con aria seria:
- Mi raccomando, sii serena e non andare nel panico, fidati
sarà una bella esperienza -
Di corsa uscirono, chiudendo la porta con doppia mandata e
poi giù di corsa per le scale. Sembrava che la magia dovesse
avvenire da un momento all’altro, ma aspettarono delle ore
prima che l’effetto della poltiglia ingurgitata avesse effetto.
Arrivate nel luogo prestabilito Rachele ebbe un sobbalzo, di
fronte a lei si estendeva un meraviglioso parco risalente ai
primi anni del novecento. Un parco giochi perfetto per il loro
viaggio extrasensoriale.
Dopo una breve escursione tra cigni, oche e scorci degni di un
quadro di Monet, Lucita era impaziente, la sua caratteristica
ansia cominciava a rivelarsi.
- Io non vedo niente, secondo me non funziona, è tutta una
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