SB Storie Bizzarre SB N 1.2 | Page 24

sensazione di pace conseguente al trattamento era sempre più forte, ma al contempo la curiosità di scoprire cosa avvenisse nelle ventiquattro ore diventava ogni volta più impellente. Era ormai dipendente dall’Incubatrice, per quanto provasse a negarselo e a razionalizzare. In quel luogo avveniva qualcosa di strano, come se si lacerasse il velo della realtà; ogni volta, lo smarrimento al risveglio era più forte e duraturo, sebbene mascherato dalla potente cascata di endorfine, probabilmente amplificato da queste ultime. Aveva letto l’antica favola cinese dell’imperatore che sognava di essere una farfalla, e cominciò a insinuarsi in lui lo stesso dubbio dell’aneddoto zen: si chiedeva quale fosse ormai la sua vera vita, se Guillaume Maher non fosse il personaggio che occupava le pause nell’esistenza di quello che era dentro la macchina. Un giorno, dopo quasi un anno di frequenza in agenzia, seppe la verità. Ormai flashbacks dell’esperienza dentro l’Incubatrice si affacciavano dentro i suoi sogni o nei suoi stati di veglia alterati da eccitanti. Frammenti di lingue sconosciute attraversavano i suoi pensieri. Non era più come le prime volte, di cui non aveva nessuna memoria, sembrava che a livello subconscio si fossero stratificate le percezioni vissute in quello stato particolare creato dalla macchina. Non fu Maher a ricordare quello che viveva nel mondo di finzione, fu Ulisse a ricordare di essere Maher, mentre la tempesta flagellava le sue navi tra Scilla e Cariddi, Poseidone infuriato puniva l’arroganza del re di Itaca. L’eroe capì che le esperienze di quell’uomo che parlava una strana lingua e 24