SB Storie Bizzarre SB N 1.1 | Page 53

ogni cosa. Il Re rimembrò quei due sentimenti ignoti che lo colpirono tempo addietro, della granata deflagrata dentro di lui e decise di conferire privatamente con quest’uomo. Quando si furono accomodati nella biblioteca del castello, discussero per ore su molti argomenti, come la pedagogia, l’economica, l’etica, la religione e la guerra. E più questi discorsi si ampliavano e più il filosofo faceva voli pindarici, più Eddard diveniva timoroso e non riusciva a chiedere ciò che voleva. L’eminente saggio rimase alla sua corte per due settimane. Fu servito e riverito come un secondo Re, passava la maggior parte del tempo nella biblioteca ad espandere ancor di più la sua conoscenza. Una mattina, però, Eddard fu svegliato dall’annuncio che il filosofo stava per partire. Con la sua caratteristica velocità infilò gli abiti regali: seta rossa e lana nera per il mantello, placca pettorale di lucido metallo e spada al fianco, seppur sovrano nel cuore rimaneva un guerriero e mostrava sempre il suo amore bellico, le braghe erano in tinta con il mantello. Quando giunse al fossato, il saggio l’aveva già attraversato; lo rincorse e gli disse queste parole: - Mio buon amico, lasci la mia dimora all’alba come un ladro? Perché non ti recasti da me invece di mandarmi un 53