messaggero? Non ti permetterò di andare per la tua strada,
non prima che l’aria sia di nuovo calda e adatta al viaggio,
siamo nelle stagioni fredde e tu sei anziano. Entra e condividi
il desco con me, per l’ultima volta. Il saggio accettò e nel castello scoppiò l’allegria. I Servi
prepararono un grande banchetto per i pochi eletti che da
lì a poco avrebbero condiviso il primo pasto della giornata
con il sovrano.
Fu esagerato, la volontà di far indugiare il saggio, di
costringerlo a rimanere lì più tempo possibile era evidente.
Quand’egli, però, manifestò di nuovo la sua volontà di partire,
il re chiese un ultimo colloquio privato. Stavolta, si disse,
avrebbe concesso all’anziano il diritto di leggere il libro più
importante: il suo, quello inchiostrato con il sangue di una
vita ancora forte e pulsante, quello che si scrive ogni giorno,
pieno di cancellature e ripensamenti e lungo e tedioso da
leggere. Gli avrebbe concesso quest’onore.
S’as