SB Storie Bizzarre SB N 1.1 | Page 39

di paura, avrebbe voluto accasciarsi a terra e piangere la sua imminente morte. Invece strinse il giavellotto e iniziò a correre. Sfrecciava come un purosangue; in tutte le sue battaglie, e ne aveva combattute a migliaia, nessun arciere riuscì mai a colpirlo. Non importava quanto peso portasse, lui era inarrestabile. Ma qualcosa che saettava più veloce di lui c’era: il suo sangue. Lo sentiva bucargli le tempie, scavargli le braccia possenti, sentiva come se gli occhi gli esplodessero da un momento all’altro. E più galoppava più tutto il suo organismo voleva scappare, conscio della sua sorte. Infiammò l’arma con un incantesimo. Ora distava dal Re pochi metri e gli parve di vederlo sorridere. Caricò il giavellotto e, sulla punta, ci infilzò il suo cuore con tutte le sue preoccupazioni e timori, voleva spedirlo lontano. Ma non poté. Il suo piede affondò in una buca con enormi spuntoni che foravano il terreno e che bucarono il piede destro del cavaliere d’oro. Perse l’equilibrio, s’accasciò in avanti. Ebbe appena il tempo di alzare il viso che il suo avversario era piovuto su di lui. Lo scudo gli schiantò il cranio. Trentadue quadretti bianchi furono l’ultima cosa che vide, trentadue zanne sporche di un sangue che il tempo aveva solo in parte lavato. Tutto quello che rimaneva era un sibilo che echeggiava nel vuoto. 39