ritirata.
Lo schieramento romano si staccò recuperando la cima della
collina, mentre Tauro alla testa dei suoi uomini resisteva
contro un numero soverchiante di nemici, la centuria ormai
condannata formò a fatica un cuneo e cercò di penetrare
quanto più possibile tra le file nemiche.
Druso e i suoi, ansanti e coperti di sudore, osservavano
dall’alto della collina i loro fratelli che si sacrificavano per
concedergli ancora una possibilità di vivere.
Il centurione Caio Druso Domizio si portò davanti gli uomini
stremati e, con le lacrime e la pioggia che si fondevano sul
suo volto, protese il gladio con il braccio teso in avanti, verso
i pochi compagni che ancora combattevano alla base della
collina, l’intera coorte lo imitò nell’ultimo saluto ai loro
fratelli.
Tauro fu l’ultimo a cadere circondato dai corpi di decine di
nemici, solo allora Druso abbassò il braccio e si voltò verso
le file dei legionari superstiti, molti feriti si sforzavano di
rimanere in piedi per morire combattendo e non correre il
rischio di essere catturati.
- Distribuite l’acqua, ispezione armi tra dieci minuti. - A che serve? Tanto non abbiamo scelta, siamo tutti morti! Il centurione Medino sollevò il bastone di vite.
- Chi cazzo ha parlato? Optio trovami l’idiota che ha aperto
bocca e… - No! - lo fermò Druso sollevando una mano, - Ha ragione -, si
voltò a osservare i germani e i loro alleati che si prepar ]