che veniva persa palla e gli avversari ripartivano in contropiede creando sempre la superiorità numerica. Il tecnico asturiano è rimasto troppo statico sulle sue idee, si è lavorato probabilmente troppo sulla palla al giocatore piuttosto che sulla palla negli spazi in cui il giocatore si sarebbe dovuto lanciare. Inoltre troppe volte sono stati messi calciatori in posizioni non di loro competenza, per assenze in quei ruoli o per voglia di innovare troppo, e senza una logica inserire giocatori per poi farli sparire per mesi, e questo è il caso di Simplicio protagonista con l’Atalanta da titolare e poi mandato in tribuna per la partita successiva nel derby a inizio campionato e rispolverato a Napoli alla fine di dicembre, o di Simone Perrotta sempre nominato nelle conferenze stampa e tenuto in panchina il più delle volte fino al sorprendente inserimento del mediano campione del
mondo nel 2006 con l’Italia di Lippi a Torino contro la Juventus all’ultimo momento al posto del Capitano Francesco Totti, snaturando inoltre il gioco della squadra e facendo perdere ai giovani il punto di riferimento. Strano anche come Luis Enrique abbia utilizzato Bojan Krkic tanto voluto in estate, il più delle volte il folletto spagnolo è subentrato dalla panchina e quando sembrava più in forma addirittura è stato relegato per far posto anche a Piscitella nell’ultima mezz’ora di Catania-Roma, partita interrotta a causa di un violento nubifragio.
Scelte discutibili e gioco che non è mai riuscito a
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