decollare nonostante l’impegno profuso sono le cause che hanno portato il tecnico spagnolo a mollare, a presentare le dimissioni per il troppo stress accumulato anche a causa delle pressioni da parte di stampa e tifosi arrivate però solo a fine campionato, Luis Enrique avrebbe dovuto far di più anche per la fiducia che la società gli ha sempre dato anche dopo le peggiori sconfitte e alla fiducia che gli è stata data anche da gran parte dei tifosi. Dubbi anche sulla preparazione fisica dei calciatori visto che nessuno è mai sembrato in una forma quantomeno accettabile in certi frangenti della stagione, se non
Marquinho, che però è giunto a Roma a gennaio dal Fluminense, tutti gli altri nei finali di gara sono apparsi sempre in affanno.
Non sono però solo i dirigenti e l’allenatore ad avere colpe ma anche i giocatori. Troppi sono mancati di personalità, non è un caso che la Roma raramente sia riuscita a ribaltare un risultato e sono poche le vittorie in trasferta dove la Roma ha avuto un ruolino di marcia quasi da retrocessione. Solo in casa, anche perché sostenuti da un gran pubblico, riuscivano a dare il 100% in campo. Pochi i leader, tra cui Burdisso che dopo poco ha chiuso anticipatamente la sua stagione, e il solito Francesco Totti. Gli altri, i più esperti come Daniele De Rossi si sarebbero dovuti far carico delle proprie responsabilità e prendere in mano la squadra, dare una mano e la spinta necessari a quei giovani che si sono trovati davanti a situazioni
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