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denuncia lo mise al bando del nostro mondo pallonaro (chiedere al buon Luciano Moggi ed a tutta la sua cricca) e lo relegò ad allenare o all’estero o in serie minori. Ma si sa che il tempo è galantuomo, come il Boemo, e ciò che ti toglie prima o poi ti restituisce. Così dopo un anno a Foggia ed il miracolo compiuto a Pescara, Zeman è pronto a riprendere una favola bellissima interrotta, all’improvviso, nell’estate del 1999.
A Trigoria quasi tutto è cambiato in questi anni: la proprietà, i giocatori, persino Giorgio Rossi ha
smesso quest’anno dopo 55 anni passati con i coloro romanisti addosso. Quasi tutto dicevamo. Ma, come ogni storia d’amore che si rispetti, un anello di congiunzione c’è. Un anello talmente
forte che, rivederli insieme, ci riempirà il cuore e ci farà tornare indietro nel tempo. Eh si perché quest’anno, anche quest’anno, quel ragazzino con la maglia numero 10 che con Zeman divenne uomo, simbolo e Capitano della Roma sarà il condottiero dei capitolini. Così quando il Boemo rimetterà piede a Trigoria ad aspettarlo per abbracciarlo ci sarà il ragazzo che è diventato uomo e che più di ogni altro, insieme ai tifosi, aspettava il ritorno del Maestro. Bentornato a casa Mister Zeman…