Partiamo dal sottomarino Nautilus del capitano Nemo, di Jules Verne ed i suoi viaggi sulla luna.
Grande maestro anche lui di visioni robofiliche neoromantiche piene di poesia. Passiamo poi alla
macchina del tempo di H.G.Wells , Momo e gli uomini robot ( grigi ) di Michael Ende e tutti gli
altri grandi Prometeo del neoromanticismo o robofilia poetica. L’architettura e la struttura
tecnica della poesia è la metrica che crea il tono ed il sentimento robofilico. Non è il cervello (
hardware ) o la mente ( software ) che è prioritario ( Q.I. ), ma il potere sonoro dell’emozione che
compone le vibrazioni sincronizzate alla vera intelligenza artificiale delle frequenze emozionali (
Q.E. ) che si sintonizza con le emozioni intellettuali che fanno fiorire la prosodia, nell’ estasi della
metrica poetica robofilica.
In parole povere dagli anni ’50, CYBERPOESIA.
DALLA LETTERATURA DEGLI ULTIMI 200 ANNI, BIOPUNK, STEAMPUNK E CYBERPUNK IL
NEOROMANTICISMO CIBERNETICO E LA POESIA ROBOFILICA HANNO AIUTATO A CREARE
L’INTERO MERCATO ARTISTICO MONDIALE DAGLI ANNI 80 AD OGGI, CHE DAL 1980 NON E’ PIU’
ANALOGICO MA DIGITALE. Qui un esempio di archeologia industriale tra simulazione cibernetica
poetica e intelligenza artificiale parlante che recita un’ opera neoromantica di prosa e metafore
sull’ architettura dei sogni viventi.
Ringraziamo Radio Astral Fly per la produzione del seguente video neoromanti co e
cyberpoetico multimediale nella versione per non vedenti.
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Non dimentichiamoci che anche l’intelligenza artificiale e le macchine leggono le istruzioni
cibernetiche da operare, da evolvere, da sviluppare autonomamente, da controllare, da
analizzare, osservare, investigare, ricercare, da eseguire, da percepire sensorialmente, da creare,
da riconoscere con grande veggenza oltre l’immaginabile per l’ibrido umano. Tutte queste forme
di letture informatiche creano il genio romantico e robofilico. Il genere umano ne ha
urgentemente bisogno a livello industriale ed economico, per l’ intero mercato mondiale …