gli obiettivi del Piano alla luce delle mutate circostanze che impattano sull ’ economia di tutti i Paesi : la guerra , l ’ inflazione eccetera . Una delle modifiche più importanti proposte dal Governo italiano è l ’ integrazione con il nuovo capitolo energetico del RePowerEu . La scadenza prevista era lo scorso aprile , adesso è fissata al 31 agosto . Tra le modifiche che possono essere inserite nel PNRR ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare i fondi , in particolare la parte di prestiti , per creare strumenti finanziari destinati al sistema bancario e alle imprese . L ’ obiettivo è stimolare gli investimenti privati con finanziamenti a tassi inferiori a quelli di mercato purché siano coerenti con gli obiettivi del PNRR . Solo pochi Paesi finora hanno sfruttato questa possibilità : i primi sono stati la Grecia e la Croazia , seguiti dalla Spagna . In pratica lo Stato si indebita con tassi bassi da tripla A e , anziché erogare finanziamenti a fondo perduto che aumentano il debito pubblico , concede a sua volta al sistema delle imprese prestiti a tassi vantaggiosi , generando un effetto leva . Avrà poi tempo di recuperarli fino al 2050 , quando la quota di prestiti del PNRR dovrà essere restituita . Alcune regioni utilizzano già questo schema . La Puglia , ad esempio , una delle più virtuose nella spesa dei fondi strutturali europei , ha creato da tempo un fondo di rotazione finanziato con i fondi UE . Nel frattempo , però , l ’ Italia deve correre per assicurarsi la quarta rata ( prevista per lo scorso giugno ) da 16 miliardi , ripartiti in 1,9 miliardi di sovvenzioni e 14,1 di prestiti . Si tratta di raggiungere ulteriori 27 obiettivi completando l ’ attuazione della riforma della giustizia civile e penale , il codice per gli appalti e la riforma del pubblico impiego . A livello tecnico l ’ Italia ha già fatto sapere a Bruxelles che è in ritardo su dieci dei 27 obiettivi di giugno . Alcuni di questi nodi si possono sciogliere con interpretazioni più flessibili degli impegni : per esempio per il finanziamento di 700 imprese tramite il Fondo impresa donna per l ’ imprenditoria femminile , dove mancano alcuni passaggi procedurali . Poi però ci sono problemi più di fondo legati all ’ aggiudicazione dei bandi sugli asili nido , ai bandi in ritardo per 2.500 colonnine di ricarica elettrica nelle autostrade e 4.000 nelle città o alle 40 stazioni di rifornimento a idrogeno . Anche la valutazione degli effetti del “ superbonus ”, in parte finanziato dai fondi PNRR , presenta alcune difficoltà . Entro l ’ estate tutte queste incertezze dovranno essere sciolte . Ma poi resteranno poco più di quattro mesi per portare a termine altri 69 obiettivi , la scadenza dei quali è a dicembre . Tutto questo avviene in una situazione generale , a livello globale , che non accenna a ritrovare stabilità e che pertanto presenta fattori di rischio sempre elevati . Secondo il già citato Economic Outlook dell ’ OCSE , l ’ economia mondiale continuerà a essere caratterizzata ancora per molto tempo da crescita debole e inflazione alta . L ’ inflazione core , depurata da energia e prodotti alimentari , resta alta e troppo persistente , riflettendo “ l ’ aumento dei profitti in alcuni settori e pressioni ancora elevate sul mercato del lavoro ”, sottolinea l ’ OCSE . L ’ inflazione core dipende dai servizi , afferma l ’ OCSE , e tende a essere meno variabile di quella delle merci e più dipendente dal costo del lavoro . L ’ aumento dei prezzi dei servizi riflette anche la normalizzazione dei consumi , che nel primo anno della pandemia si erano drasticamente spostati sui beni per effetto dei lockdown . La domanda di servizi sta ora tornando sul trend pre-Covid in molti Paesi . Le banche centrali dovranno pertanto continuare la stretta monetaria , malgrado la debole crescita economica : l ’ aumento del PIL globale previsto per il 2023 sarà il più basso dalla crisi finanziaria fatta eccezione per il 2020 , l ’ anno del Covid . Secondo l ’ OCSE il picco dei tassi potrebbe essere comunque in vista , ma questa previsione è stata quantomeno messa in forse dagli ultimi aumenti decisi dalle banche centrali e soprattutto dalle dichiarazioni di Christine Lagarde , Presidente della BCE . Negli Stati Uniti , l ’ OCSE prevede un picco dei tassi del 5,25-5,5 % nel secondo trimestre del 2023 e poi due modeste riduzioni nella seconda metà del 2024 , quando l ’ inflazione core scenderà verso il 2 %. Nell ’ Eurozona i tassi raggiungeranno il picco nel terzo trimestre del 2023 , per restare al 4,25 % fino alla fine del 2024 . La perdita di potere d ’ acquisto da parte delle famiglie ha innescato il dibattito sulla greedflation , con le imprese che avrebbero aumentato i profitti piuttosto che limitarsi a trasferire sui prezzi di vendita i maggiori costi di produzione . Secondo l ’ OCSE , una parte sproporzionata dell ’ aumento dei profitti unitari osservato nel 2022 proviene dall ’ industria mineraria e dai servizi di pubblica utilità , elettricità , gas e acqua . Quanto alle prospettive della crescita , nonostante i positivi segnali nei primi mesi del 2023 l ’ OCSE prevede una crescita contenuta , con forti incertezze , a cominciare dalla guerra in Ucraina . I pieni effetti sul PIL della stretta monetaria si manifesteranno nei prossimi mesi e all ’ inizio del 2024 . A questo si accompagnerà nella maggior parte dei Paesi un orientamento di bilancio più rigido , per ridimensionare il debito pubblico . Negli USA il PIL crescerà dell ’ 1,6 % quest ’ anno e dell ’ 1,0 % nel 2024 . Nell ’ Eurozona la crescita è prevista allo 0,9 % nel 2023 e all ’ 1,5 % nel 2024 . La tensione sui mercati del lavoro e l ’ ulteriore calo dei tassi di risparmio delle famiglie dovrebbero sostenere i consumi privati , ma l ’ aumento dei costi di finanziamento e l ’ inasprimento degli standard di credito peseranno sugli investimenti nonostante l ’ impulso del programma Next Generation UE .
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