RIVISTA VETRO Giugno-Luglio 2022 | Page 49

SALDO COMMERCIALE PER GLI ENERGETICI E AL NETTO DEGLI ENERGETICI ( miliardi di euro )
ECONOMIC SENTIMENT INDICATOR ( valori destagionalizzati , indici 2010 = 100 )
16
0
125
Italia Area Euro
Fonte : Istat
12
-2
115
8
-4
105
4
-6
95
Saldo al netto degli energetici Saldo energetici
0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen
-8
85
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar
2021
2022
2021
2022
recessione nel 2023 nel caso di uno stop improvviso all ’ import di gas russo , secondo quanto hanno comunicato ad aprile i cinque principali istituti economici tedeschi ( DIW , IFO , IFW , IWH , RWI ), presentando a Berlino le stime di primavera . Secondo il rapporto , un ’ interruzione immediata delle forniture energetiche russe potrebbe mettere a rischio 220 miliardi di euro di produzione economica nel 2022-2023 mettendo a rischio circa 400mila posti di lavoro . Anche altri Paesi europei , parimenti legati alla locomotiva industriale tedesca e fortemente dipendenti dal gas russo , ne subirebbero le conseguenze : come la Polonia , recentemente messa sotto embargo , che ne riceve il 55 %, l ’ Austria l ’ 80 %, l ’ Ungheria il 78 %, la Repubblica Ceca il 53 %. Al contrario la Francia riceve solo tra un quinto e un quarto della propria fornitura da Mosca e la principale fonte di gas francese era la Norvegia , che ne forniva il 35 %. Per la Francia , inoltre , la fonte nucleare rimane la maggiore opzione alternativa .

UNO STOP DI FORNITURA RUSSA A BREVE SAREBBE UN PROBLEMA PER IL PROSSIMO INVERNO PERCHÉ GLI STOCCAGGI SAREBBERO VUOTI

All ’ estremità occidentale dell ’ Europa la Spagna e il Portogallo si trovano , in confronto col resto d ’ Europa , in una situazione che appare invidiabile . La penisola iberica è un vero e proprio hub per i terminali di importazione di gas naturale liquefatto . Non a caso , inoltre , i Governi di entrambi i Paesi sono i più attivi nella richiesta all ’ Unione Europea di porre un tetto generalizzato ai prezzi nel mercato interno , rifornito soprattutto dal gas algerino . Italia e Germania invece rischiano di affrontare le difficoltà più gravi . Per quanto riguarda la Germania , la produzione industriale già in marzo era crollata del 3,9 % sul mese precedente , quattro volte più di quanto si aspettavano gli analisti di mercato che avevano previsto -1%. Si tratta , ha sottolineato l ’ ufficio di statistica Destatis , della flessione più pesante dallo scoppio della pandemia : solo nell ’ aprile 2020 si è verificato un calo più marcato ( -18,1%). La guerra in Ucraina , le sanzioni contro la Russia che colpiscono le esportazioni , la dipendenza dall ’ energia russa , l ’ impennata dell ’ inflazione ( attesa al 7,4 % in aprile ), il ritorno delle restrizioni in Cina per la politica dello zero Covid che aggravano le strozzature nelle catene di approvvigionamento già colpite dalla disruption della pandemia : sono tutti freni alla crescita dell ’ economia tedesca . Al crollo della produzione industriale si aggiunge anche un crollo dei nuovi ordini dell ’ industria manifatturiera ( -4,7% in marzo ). Se questo trend dovesse confermarsi in una stagnazione nel secondo trimestre dell ’ anno diventerebbero molto
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