PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI
ANNI 1995-2022 ; 2014-2022 ; 2021 ; 2022 TASSI DI VARIAZIONE MEDI ANNUI
TASSO DI DISOCCUPAZIONE , TOTALE E GIOVANILE ( 15-24 ANNI ) TASSO DI OCCUPAZIONE
( NUMERI INDICE , BASE MEDIA 2019 = 100 , DATI MENSILI DESTAGIONALIZZATI )
90
106
4,0 |
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|
|
3,0 |
85 |
|
104 |
2,0 |
|
|
|
1,0 |
80 |
|
102 |
00 |
|
|
|
-1,0 |
75 |
|
100 |
-2,0 |
|
|
|
-3,0 -4,0 |
70 |
gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov |
98 |
EU27 DE ES FR IT 1995-2022 2014-2022 2021 2022
2022 2023 Tasso disoccupazione ( sx ) Tasso disocc . giovanile ( sx )
Tasso occupazione ( dx ) vo per l ’ assunzione con contratto di apprendistato : il 44 % delle imprese vi fa ricorso . Si tratta di un contratto che oltre ad agevolazioni economiche , normative e contributive prevede anche l ’ obbligo di formazione , che può considerarsi specifica al tipo di impresa . Altri incentivi , quali la Decontribuzione Sud ( utilizzato dal 29,4 % delle imprese ) e quello per l ’ assunzione dei giovani under 36 ( scelto dal 26,1 % delle imprese ), pur agendo sul lato della domanda hanno scarso impatto sulle criticità emergenti sul lato dell ’ offerta . Se anche gli incentivi mostrano una efficacia limitata , secondo il Presidente Fadda “ ciò che va potenziato è senza dubbio il servizio di orientamento : i giovani avrebbero bisogno di essere accompagnati e sostenuti nella costruzione e nella realizzazione del loro progetto di vita , a partire dalle scelte dei percorsi di istruzione e di formazione professionale coerenti con i fabbisogni delle aziende e con l ’ emergere delle nuove professioni fino all ’ accompagnamento nella ricerca del lavoro ”. Molto giusto . Qualcuno però osserva : ma se spendiamo per dare una buona formazione e un buon orientamento , non sarà che poi questi giovani su cui abbiamo investito così tanto se ne andranno all ’ estero dove trovano retribuzioni migliori ? Fenomeno , peraltro , che già coinvolge massicciamente non soltanto i “ cervelli ” di cui si deplora la fuga , ma anche medici e infermieri . Ma la questione dei livelli salariali è spinosissima , in un sistema economico come quello italiano , dove in molte aree la produttività è inferiore a quella dei Paesi vicini . Il tema è anch ’ esso al centro del rapporto Inapp , che fa notare che tra il 1991 e il 2022 i salari reali in Italia sono rimasti al palo con una crescita dell ’ 1 % a fronte del 32,5 % in media registrato nell ’ a- rea OCSE . Nella distribuzione del reddito si vede una caduta crescente della quota dei salari sul Prodotto Interno Lordo e una crescente quota dei profitti ( ormai su valori rispettivamente del 40 % e del 60 %). I salari reali nel nostro Paese confrontati con quelli degli altri Paesi europei , anche a causa dell ’ inflazione , sono diminuiti rispetto al 2020 a fronte di incrementi sostanziali negli altri Paesi . Il quadro , tuttavia , è più complesso rispetto alle medie statistiche . Per esempio , nel manifatturiero italiano secondo il CSC ( Centro Studi Confindustria ) la crescita dei salari reali tra il 2000 e il 2020 è stata del 24,3 %, pressoché in linea con la variazione cumulata della produttività del lavoro , + 22,6 %. Se si guarda ad altri Paesi dell ’ UE i salari reali italiani hanno avuto una crescita simile alla Francia (+ 25,3 ) e addirittura superiore a quella della Germania (+ 18,1 ) e della Spagna (+ 14,4 ). Ma in questi Paesi , nostri competitor , la produttività del lavoro è cresciuta ben più che in Italia : in Germania addirittura due volte tanto , + 40,2 . Questo andamento , sottolinea il CSC , ha causato una netta perdita di competitività per il nostro manifatturiero .
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