Figura 15 _ Schema delle pressioni agenti sull ’ involucro in caso di edificio non stagno dovuto a rottura di un elemento di facciata .
Figura 16 _ Danni per azione combinata del vento e dei detriti volanti alla facciata continua dell ’ Hyatt Regency Hotel ( New Orleans ).
Figura 17 _ Flying debris durante un evento di vento estremo nella provincia di Monza e Brianza
sioni del vento e dei detriti volanti ( ghiaia , elementi di fissaggio , frammenti di vetro , etc .), probabilmente provenienti da edifici sopravento . Alcuni frammenti di vetro sono caduti ai livelli più bassi , avviando un effetto a cascata in grado di causare danni anche alle vetrate sottostanti . Le porzioni collassate si sono riversate , in parte anche all ’ interno dell ’ edificio , danneggiando completamente arredi e finiture . Per migliorare il comportamento di facciate vetrate in caso di forti tempeste e potenziale minaccia da parte di detriti volanti esistono essenzialmente due possibilità : - incrementare la resistenza dei singoli componenti ; - aumentare la protezione degli stessi , introducendo sistemi di schermatura esterni . In generale , in contesti particolarmente soggetti a tali eventi , è preferibile l ’ impiego di lastre stratificate di sicurezza . I vetri stratificati ( che in Italia sono impiegati principalmente per migliorare le performance acustiche di facciata ), oltre che di sicurezza in servizio ( vedasi UNI 7697 “ Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie ”), nascono negli Stati Uniti al fine di resistere
agli impatti di corpi esterni durante le tempeste . In caso di rottura , l ’ interlayer mantiene in posizione i frammenti , evitando la formazione di aperture e danni a persone e / o cose . L ’ interlayer più utilizzato è il PVB , ma si stanno studiando e testando nuove soluzioni in grado di garantire una maggiore resistenza all ’ impatto di detriti volanti in aree soggette ad eventi estremi . Agire solo sulla tipologia di vetro non è tuttavia sufficiente . E ’ necessario , infatti , adoperare anche sistemi di ritegno del vetro adeguati . La tecnologia ad incollaggio strutturale risponde meglio alle sollecitazioni meccaniche di vento , sisma e impatto perché il sigillante , allettato lungo tutto il perimetro del vetro , è in grado di accomodare le deformazioni indotte dai carichi . Devono comunque essere previsti ritegni meccanici di sicurezza , che , in caso di guasto del sigillante , garantiscano la stabilità del sistema . Qualora si scegliesse una soluzione con ritegno meccanico , si dovrà porre particolare attenzione al collegamento tra telaio e pressore . Infine , la scelta del telaio deve avvenire in funzione dell ’ affidabilità del sistema e delle modalità di rottura e conseguente sostituzione della vetrata .