RIVISTA DEL VETRO Ottobre 2025 | Page 32

ECONOMIA
Gli accordi sui dazi
Nel complesso, secondo il CSC,“ il livello medio dei dazi introdotti dall’ Amministrazione USA sugli acquisti dall’ estero è superiore al 19 %, nettamente più alto del 15 % applicato ai prodotti europei”. In un quadro così frammentato, le imprese dovranno non solo calcolare la perdita di competitività di prezzo rispetto agli USA, ma anche il vantaggio recuperato sui competitor dei paesi che hanno subito dazi più alti. Il caso più significativo riguarda l’ import USA dalla Cina, che è caduto del 40 % nell’ ultimo anno, amplificando un trend in atto già a partire dal 2018. Ma, avverte il report, vi sono due fattori che“ agiscono in direzione opposta. Il primo è l’ apprezzamento dell’ euro sul dollaro e, seppure in misura minore, sulle altre principali valute. L’ euro forte, infatti, riduce la competitività europea, in media, rispetto agli altri paesi esportatori.” Da inizio anno il dollaro si è svalutato sull’ euro di quasi il 14 %, e sulla media di tutte le valute mondiali, di circa il 7 %. Dazi alti e dollaro basso insieme causano una perdita di competitività delle merci europee che arriva a quasi il 30 %. Poi occorre considerare che, oltre a confrontarsi con gli esportatori di altri paesi, le merci europee possono essere sostituite anche da prodotti locali, resi più competitivi dalle politiche di ingenti sostegni alle industrie nordamericane. Nel primo trimestre dell’ anno l’ import degli USA dai paesi UE è schizzato in alto: il c. d. frontloading, cioè l’ accumulo di scorte in previsione dell’ aumento dei prezzi. Ma nei mesi successivi c’ è stata una brusca frenata, nei mesi giugno- luglio l’ export è crollato di quasi il 9 % in valore( su base annua), risultato della combinazione di minori volumi e di una diminuzione dei valori medi dei beni- probabilmente effetto di riduzioni di prezzo intese a compensare una parte del maggior costo finale dazi inclusi. Fin qui siamo ancora alla risposta di breve periodo dei mercati. Ma cosa ci aspetta più avanti nel tempo? Il report CSC prova a delineare alcuni possibili scenari. Sul medio periodo si prevede una diminuzione dell’ import complessivo degli USA. Ma non tutti i settori saranno toccati in misura eguale. Per esempio, nel caso di beni intermedi,“ i semilavorati devono rispondere alle necessità specifiche delle imprese acquirenti, anche sviluppate insieme agli stessi fornitori. Prodotti di elevata qualità, disegnati per soddisfare le esigenze dei clienti, sono più difficili da sostituire. In particolare, ciò rende parte delle esportazioni italiane ed europee relativamente più resilienti ai dazi nel breve periodo”. Tuttavia, è inevitabile che, se i dazi resteran-
32 Ottobre | 2025