RIVISTA DEL VETRO Ottobre 2025 | Page 30

DOVREBBE RIDURSI SOSTANZIOSAMENTE, ANCHE SE NON AZZERARSI DEL TUTTO.
ECONOMIA Gli accordi sui dazi

Gli impatti sull’ economia italiana

SALVO IMPREVISTI – CON L’ ATTUALE PRESIDENZA AMERICANA PIÙ CHE POSSIBILI- UNA DELLE MAGGIORI FONTI DELL’ INCERTEZZA
CHE HA CONTRIBUITO A FRENARE, PER MOLTI MESI, L’ ECONOMIA ITALIANA ED EUROPEA, QUELLA RELATIVA AI DAZI,

DOVREBBE RIDURSI SOSTANZIOSAMENTE, ANCHE SE NON AZZERARSI DEL TUTTO.

L a svolta è avvenuta il 27 luglio, con l’ accordo tra i presidenti Trump e Von der Leyen, che ha definito il nuovo regime degli scambi commerciali tra le due sponde dell’ Atlantico. Un mese dopo, il 21 agosto, Stati Uniti e Unione Europea hanno delineato una piattaforma comune per un accordo commerciale che specifica gli impegni reciproci. Fin qui, l’ ovattato linguaggio della diplomazia. Ma le aziende possono dunque ricominciare a fare i loro conti e pianificare i loro investimenti e le loro strategie? E, a fronte dell’ abnorme entità dei dazi più volte minacciati dalla Casa Bianca, possono tirare un respiro di sollievo, dato che poteva andare molto peggio? Possono ancora considerare il mercato USA uno sbocco per i loro prodotti, o dovrebbero cercare velocemente nuovi mercati? Oppure dovrebbero considerare il trasloco degli stabilimenti negli Stati Uniti? Come sempre, non ci sono risposte univoche. Perché da un lato l’ accordo prevede condizioni non facili da ottenere, dall’ altro non risolve alcune ambiguità, e, da un altro lato ancora, restano molti dettagli da mettere a punto – e, come si dice, il diavolo è sempre nei dettagli. Cosa prevedono gli accordi? Da un lato, gli USA applicheranno dazi del 15 % sulla grande maggioranza dei prodotti UE: autoveicoli e componenti, prodotti farmaceutici( non generici), semiconduttori e legname.

Bruno Marchi
Alcuni prodotti UE( aeromobili, farmaci generici e loro ingredienti chimici, risorse naturali non disponibili) godranno di un trattamento preferenziale: le tariffe saranno nulle o prossime allo zero. Su acciaio e alluminio, invece, i dazi resteranno al 50 %. L’ accordo, tuttavia, prevede la possibilità di ampliare la lista dei“ prodotti preferenziali” che godono di un dazio ridotto entro un certo contingente. Dall’ altro lato, l’ Unione Europea dovrà azzerare i dazi su tutti i prodotti industriali USA e concedere un accesso preferenziale per alcuni prodotti agricoli e ittici( in base a contingenti tariffari). Rispetto alla situazione precedente gli effetti non saranno rilevanti, perché in media la tariffa applicata dall’ UE sui prodotti USA non-agricoli era circa l’ 1,0 %( fonte WTO). Ma gli accordi prevedono impegni della UE che vanno assai al di là dei dazi e che, a differenza dei dazi( di competenza della UE) riguardano materie di competenza dei governi dei paesi membri autorità nazionali e, in vari casi, decisioni che le imprese hanno il potere di prendere o non prendere.
LE INCERTEZZE Ciò lascia aperto un problema e un residuo, non irrilevante, margine di incertezza: in che modo l’ Unione Europea potrà assicurare il rispetto di questi ultimi
30 Ottobre | 2025