RIVISTA DEL VETRO Novembre/Dicembre 2024 | Page 28

ECONOMIA noi e gli altri
GRAFICO 1 - RTT totale economia
( Var . % congiunturali , dati mensili , destag ., in volume )
GRAFICO 2 - RTT per macrosettori
( Var . % congiunturali , dati mensili , destag ., in volume )
Italia
Industria
Servizi
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… E LA FRANCIA Anche l ’ altra grande economia europea , quella francese , nel terzo trimestre ha dato segnali di reviviscenza . Il PIL è cresciuto dello 0,4 %, accelerando rispetto allo 0,2 % del secondo trimestre . Secondo gli analisti , i francesi devono ringraziare solo le Olimpiadi estive . I consumi delle famiglie hanno mostrato un rimbalzo (+ 0,5 %) ma , al contrario , gli investimenti fissi lordi hanno continuato a diminuire ( -0,8%). Gli effetti positivi però potrebbero essere di breve durata . La Francia deve affrontare una drastica cura di risparmio della spesa pubblica per riportare a dimensioni accettabili il debito pubblico , arrivato a superare il 110 % del PIL . La manovra recentemente presentata dal primo ministro Michel Barnier prevede un taglio della spesa pubblica di ben 40 miliardi , e un aumento delle tasse di 20 miliardi . Una cura da cavallo che tuttavia sarà appena sufficiente per ridurre il deficit 2024 al 6,1 % e al 5 % nel 2025 . Il piano del Governo prevede il rinvio della rivalutazione delle pensioni , la soppressione di posti di lavoro pubblici e la riduzione delle esenzioni per i contributi delle imprese . Il risultato non potrà essere altro che una sostanziosa riduzione della domanda interna . Con queste premesse molto problematiche dei nostri principali partner commerciali in Europa , non è proprio il caso di abbandonarsi all ’ ottimismo per quanto riguarda le prospettive di crescita della nostra economia , che dipende pesantemente dalle esportazioni . Ciò detto , non è neppure il caso di prevedere inevitabili apocalissi economiche . L ’ industria
italiana , al contrario che in altri Paesi , è molto diversificata e ha il vantaggio della flessibilità e della rapidità operativa grazie alle dimensioni non grandi , che in queste circostanze diventano un vantaggio competitivo anziché un handicap . Già nel passato ha dimostrato di sapere adattarsi a situazioni di mercato complicate , trovando nuovi sbocchi commerciali ai propri prodotti .
I DATI DI CONFINDUSTRIA A questo proposito sono molto interessanti le rilevazioni di fine ottobre del Centro Studi Confindustria ( CSC ). Dal sondaggio effettuato sulle grandi imprese industriali associate a Confindustria emerge uno scenario “ moderatamente favorevole ”. Quasi un terzo degli intervistati , infatti , prevede un incremento della produzione industriale , da moderato a significativo , mentre meno del 10 % prevede una diminuzione . Le imprese ritengono che nei prossimi mesi la dinamica di domanda e ordini continuerà a essere il principale fattore di traino della produzione . Su alcune aree specifiche i giudizi divergono . Per esempio , le imprese sono positive sulle condizioni finanziarie , probabilmente grazie all ’ evoluzione della politica monetaria : si inizia a percepire l ’ impatto positivo del taglio dei tassi di interesse . I costi di produzione preoccupano meno : il saldo fra quelle negative e quelle positive resta negativo , ma passa dal -3,7% della precedente rilevazione al -1,5% di ottobre . Altre situazioni , viceversa , restano problematiche : fra esse la disponibilità di manodopera , di impian-
28 Novembre-Dicembre | 2024