Rivista Cultura Oltre- Maggio 2018 - 5° numero rivista-cultura-oltre MAGGIO 2018 | Page 7
“La democrazia come arte del vivere-Differenze tra il pensiero
politico di Platone e il pensiero di Tucidide”
di Apostolos Apostolou
Sicuramente ci sono analogie e differenze tra Platone e Tucidide, differenze tra i concetti politici.
Viene in luce qui il problema del radicale mutamento che assumono le tradizionali forme di governo.
Il concetto di potere politico, contrariamente a quanto si è soliti ritenere, appare dunque il prodotto di
una costruzione teorica che ha alla sua base altri concetti, e lo si può intendere solo in relazione a
questi concetti, tra i quali è fondamentale quello di libertà. Questo concetto esaminano Platone e
Tucidide. Platone era zelantissimo sostenitore dell’aristocrazia, una aristocrazia della virtù o
possiamo dire una oligarchia “illuminata”, mentre Tucidide era sostenitore di Teramene. (Teramene
f u uno dei fautori del colpo di Stato oligarchico ateniese del 411 a.C., che portò al governo la Boulé
dei Quattrocento- Tucidide Libro H). Successivamente si oppose a tale regime, sostituendolo con
l’assemblea dei Cinquemila che, dopo aver eliminato i principali esponenti dei Quattrocento, nel 409
restaurò pienamente la democrazia.
La democrazia come arte della vita, in pensiero greco antico. Perché la democrazia nega
l’attaccamento patologico alle apparenze
Pericle
In un’epoca nella quale il pensiero scivola su una fenomenologia della perdita irrimediabile del
significato e su una duratura e indecisa intenzione espressiva, quale ruolo può giocare la politica? E
di quale politica possiamo parlare oggi? Di una politica del compimento trionfale? Di una politica
rievocatoria, nostalgica, della tradizione moderna, la quale non è che l’altro volto della noia? Una
politica militante, empirica, che risponde alle grida con un altro grido, alla stregua di una chiamata
filosofica? O forse di una politica in bilico tra l’azione pronunciata e il suo significato? Oppure ancora
di una politica meditativa, che suo malgrado diviene potentemente vuota?
Possiamo dire che dal VII al V secolo avanti Cristo, il “senso” dello sviluppo della cultura greca si
viene precisando in modo sempre più congeniale alla ormai vicina rivoluzione antropocentrica. Nasce
cosi, proprio in questo periodo, la moderna concezione etica dello stato quale espressione suprema
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