democrazia non fosse stata come sistema di organizzazione delle società troppo libere: cioè monarchico, privo di protezione interna e appunto per questo esposto a pericoli non solo di tipo naturale – interno, ma anche di tipo esterno e non prevedibili. È facile da qui in poi arrivare a concludere che il corpo sociale non è che il raggiungimento dei desideri individuali, presentati come insieme e che mancano tipi diversi per formare l’ oclocrazia( όχλος + κράτος): termine molto usato da parte di Platone in riguardo alla democrazia. Oclocrazia, in verità, è usato da Platone in senso spregiativo, per indicare la democrazia del popolo che nelle assemblee schiamazza invece di ragionare. Secondo Platone l’ ottimo governante è il Re – filosofo, colui che possiede la scienza del buon governo [ 1 ]. I governatori, dice nella Repubblica, sono quelli che hanno fissato lo sguardo dell’ anima al bene in sé( to agathon auto) [ 2 ] e“ lo useranno come paradigma per l’ ordine della polis( città) e per la vita dei cittadini” [ 3 ]. E quando i filosofi sono governanti, la città è meravigliosa( Kalipolis: Nella « poleogonia » platonica vi sono quattro polis: I) La primitiva( 369b – 372c); II) La opulenta( 372c – 376e); III) La purificata( 376c-445c) IV) La città dei filosofi, la kalipolis( 527c). Cfr. Platone Repubblica). Può essere telegraficamente indicata la figura dell’ ottimo governante il quale va pensato che, affinché possa svolgere con correttezza e armonia le sue funzioni, è necessario che la società abbia una struttura organica, che alle tre anime dell’ individuo corrispondano la tre classi della società. Platone vuole l’ armonia della società come quella dell’ anima e presenta la relazione tra l’ ordine dell’ anima e l’ ordine della società. Nell’ anima si possono distinguere tre forze: razionale, irascibile, concupiscibile, che hanno la loro sede rispettivamente nel cervello, nel cuore e nel ventre [ 4 ]. Anche la società è divisa in classe: i filosofi sono i governanti e hanno la sapienza( sophia), i guardiani( phylakes) della polis sono specializzati nell’ arte della guerra privilegiano come virtù il coraggio( la andreia), i lavoratori( georgoi demiourgoi)[ 5 ] privilegiano gli appetiti. I filosofi corrispondono alla prima anima( razionale), i guardiani alla seconda( irascibile) e i lavoratori all’ ultima anima( concupiscibile) [ 6 ]. L’ accordo dei tre principi dell’ anima nel riconoscere la guida della ragione è la temperanza. « Come nello stato, così nell’ anima dell’ individuo, l’ esercizio di tutte e tre queste virtù, cioè la vita armonica dell’ anima, costituiscono la giustizia, e la virtù, che comprende e riassume tutte le altre »[ 7 ]. Ciò non toglie, però, che tanto la figura dell’ ottimo governante quanto quella della concezione organica della società, con il paragone anima dell’ uomo – struttura dello stato, appartengono solo al modello ideale di forza di governo delineato da Platone.
Platone e Economia.
Platone – come Aristotele – disprezzava la ricchezza,( Repubblica 550 e – 551a) criticava esplicitamente il profitto imprenditoriale, e condannava l’ interesse( Repubblica 372d). Accettava un’ economia distributiva( Repubblica 545 c-d), difende l’ interesse dello stato, contro quello degli individui( Repubblica 472 a). Anche, Platone, non aceta il pezzo delle cose e la distinzione tra“ valore d’ uso” e valore di scambio”( Repubblica 378 e-370 a). E considerava l’ interesse come creazione di moneta dalla moneta( Timeo 433 b). Nella Repubblica, Platone scrive:“ Quello che manifestiamo, molte volte, come l’ idea del bene( agathon) non è altro che la voracità. La velocità è quando i ricchi non sono diventanti più ricchi ma molto più ricchi.”( Repubblica 555b). È la prima requisitoria di Platone contro i mezzi e gli scopi. Platone era nobile ateniese, con una grande proprietà. Il padre, Aristone, discendeva da Codro, mitico re di Atene, e la madre Perictione da una famiglia anticamente imparentata con Solone. E Platone continua con l’ interminabile processo di devastazione e ricostruzione con la sfera dei capitali fluttuanti e speculativi.“ Gli speculatori con la forza della moneta, o con il veleno della moneta, avvelenarono lentamente il popolo con il prestito, e poi il popolo diventa un popolo di pigri.”( Repubblica 555a). Chi può affermare di conoscere il futuro secondo Platone? Gli speculatori? Sicuramente no. E questo perché“ I cittadini con il veleno che passa nella
12