Rivista Cultura Oltre- Giugno 2018 - 6° numero rivista-cultura-oltre GIUGNO 2018 - 6^ numero | Page 12
il suo mistero e in tutta la sua assurdità, sopportarla con dignità, nobiltà e responsabilità:
perché non c’è nessuna soluzione facile ai misteri dell’esistenza… Alla fine ogni uomo
si trova solo in un mondo senza significato… Rispetto a tutto ciò, il teatro dell’assurdo
non provoca lacrime di disperazione ma una risata liberatoria” secondo il critico Martin
Esslin, che pubblicò nel 1961 il celebre saggio “The Theatre of the Absurd” e pochi anni
dopo “The Absurd Drama” (1965).
Per esempio il Rhinocéros di Ionesco* è il fantasma del
totalitarismo politico ed ideologico che si è trasformato
progressivamente in mito, storia, racconto, e infine opera
teatrale. Il delirio del rinoceronte parla con un certo
linguaggio, testimonia dello smarrimento dell’uomo dove
tutto è menzogna. Ma si pretende di vivere nella verità
assoluta e incontrovertibile dei fatti. Ionesco riporta con
queste parole l’episodio che segnerà indelebilmente la
nuova vita. Possiamo vedere il monologo finale di
Rinoceronte di Ionesco e possiamo capire che un momento
d’irragionevolezza o assurdo può essere il nostro momento
più alto. Siccome l’assurdo è essenzialmente un divorzio,
che non consiste nell’uno o nell’altro degli elementi
comparati, ma nasce dal loro confronto come dirà Albert
Camus.
L’assurdo e la patafisica nel pensiero di Platone.
Nel romanzo di Alfred Jarry, Gesta e opinioni del dottor
Faustroll, pubblicato postumo nel 1911, la ‘patafisica
(l’apostrofo precedente la parola fu posto da Alfred Jarry con lo
scopo di «evitare un facile gioco di parole calembour) è la scienza
delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai
lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità.
(Il termine pataphysique deriva dal greco ἐπί e μετὰ τὰ ϕυσικά ,
per indicare la scienza di ciò che si sovrappone alla metafisica).
La scienza attuale si fonda sul principio dell’induzione: la
maggior parte degli uomini ha visto il più delle volte un fenomeno
precedere o seguirne un altro, e ne deduce che sarà sempre così.
Innanzi tutto questo non è esatto, il più delle volte dipende da un
punto di vista, ed è codificato secondo le comodità, e poi! Invece
di enunciare la legge della caduta dei corpi verso un centro, perché non si preferisce la
legge dell’ascensione dal vuoto verso una periferia, essendo il vuoto preso quale unità di
non-densità, ipotesi molto meno arbitraria che la scelta dell’acqua come unità concreta di
densità positiva? Tutto deve confondersi nello sciabordare di sbilenche combinazioni,
secondo Baudrillard questo è patafisica. Il mondo nasce dunque da un effetto le cui cause
possono essere molteplici ma non più riconducibili ad un monolitico suono infestante. E
il filosofo patafisico può anche tradurre un tragico destino del pensiero, vedendo il tempo
come contemporaneo dei simulacri che appare come ripetuta eccedenza dei segni che
sostano tra il pensiero e l’azione. Sicuramente c’è rapporto tra Platone e patafisica.
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