proprio desiderio »( Guy Debord, La società dello spettacolo, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2001).
Lo spettacolo, così come lo descrive Debord, è sia il mezzo sia il fine del modo di produzione vigente. In un altro détournement( stavolta di matrice hegeliana), Debord afferma che « la realtà sorge nello spettacolo, e lo spettacolo è reale ». La spettacolarizzazione della realtà prende, in un certo senso, il posto della religione, realizzando « l’ esilio dei poteri umani in un al di là » e fungendo da guardiano del sonno dalla « società moderna incatenata », di cui è il « cattivo sogno ». Mentre la religione si è imposta, nella concezione debordiana, come fonte di divieti per l’ uomo, lo spettacolo mostra all’ uomo ciò che egli può fare, ma, scrive ancora Debord, « il permesso si oppone assolutamente al possibile ». « Lo spettacolo è il capitale a un tal grado di accumulazione da divenire immagine ».
Michel Foucault vede lo spettacolo come forca. Lo spettacolo consiste principalmente nella messa in regola del soggetto con il proprio desiderio, nei confronti del gioco dei significanti che lo animano e costituiscono la sua legge. Con altre parole lo spettacolo, diventa disciplina, legge, canone. Michel Foucault descrive lo spettacolo nella situazione del Panopticon. Che cosa è il Panopticon? « Il modello del Panopticon, ideato da Jeremy Bentham come paradigma della società moderna. Il Panopticon è il luogo perfetto per l’ osservazione e la correzione del diverso. Preso a modello di detenzione dal filosofo francese Paul Michel Foucault, che nel 1975 pubblica il saggio“ Sorvegliare e punire: nascita della prigione”, il Panopticon è una struttura architettonica ad anello, dove al centro si trova una torre con grandi finestre: la costruzione periferica è divisa in celle, una per ogni detenuto, provviste di due finestre, una che dia sulla finestra della torre e l’ altra verso l’ esterno che permetta alla luce di attraversare la stanza. ogni detenuto è visto dal sorvegliante, ma i muri laterali gli impediscono di entrare in contatto con i compagni: il detenuto è visto ma non vede. Da ciò deriva la forza del Panopticon: indurre nel detenuto uno stato cosciente di visibilità che assicura il funzionamento del potere nelle moderne società occidentali, come una sorta di Grande Fratello orwelliano. Secondo Foucault“ L’ architettura del Panopticon sarebbe la figura di un potere che non si cala più sulla società dall’ alto, ma la pervade da dentro e si costruisce in una serie di relazioni di potere multiple.”
Anello di Gige
Sotto il profilo delle relazioni di potere, attraverso l’ invisibilità del controllo, il Panopticon si ricollega anche all’ Anello di Gige e al Grande Fratello orwelliano.“ Reality” il film di Garrone ispirato al Grande Fratello è ambizioso ma non perfetto; lunghe carrellate da grande regista( ma Garrone non ha il controllo sullo spazio che è solo dei grandissimi), qualche passaggio un po’ debole, personaggi che restano macchiette. Ma ha molto
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