Rivista Cultura Oltre - 6° numero - Giugno 2019 Rivista Cultura Oltre - 6° numero -Giugno 2019 | Page 17

dignità e perizia. Al Comando Generale saggiamente decisero di dar- gli un incarico importante ma non a dirompente impatto frontale. Così iniziò a prestare servizio al Reparto Operativo del Comando Pro- vinciale di Roma. La dottoressa Sinibaldi rimase all’Interpol un altro anno. Poi, per incompatibilità di carattere con qualsiasi persona le ve- nisse affiancata, molto diplomaticamente le venne offerto un posto come Responsabile del Dipartimento di Sicurezza Interna. Non fu più obbligata a collaborare gomito a gomito con nessuno. Quando il numero degli omicidi salì a diciotto e le indagini non fu- rono altro che un buco nell’acqua, il capitano De Marchi andò di per- sona dal Comandante Generale. Gli prospettò la faccenda in modo tale che alla fine non si poté far altro che ottemperare alle sue richieste e contattare il Ministro dell’Interno, per mettere in atto un altro tipo di intervento; poiché l’Arma, indebolita e minacciata nella sua inte- grità, necessitava di un impegno specifico: l’AISI. Giulia si sedette, come se fosse suo diritto, direttamente nell’ufficio del Comandante del Reparto. L’area della Centrale Operativa era di- visa in due zone da una pluriarcata di muro romano in cui era stata infissa una vetrata. In tal modo, pur se separato, tutto l’ambiente era visibile da ambo i lati. Inoltre l’arredo in legno rendeva l’atmosfera accogliente, dettaglio da non sottovalutare per le operazioni che vi si svolgevano ventiquattro ore su ventiquattro. “Ti porto un caffè?” Il capitano De Marchi si era proposto con la sua solita cortese calma. Giulia lo guardò, rispondendo con i gli occhi feroci alla sua gentilezza. “Dimmi dove lo hanno trovato.” Giuseppe si mise a sedere di fronte a lei. “Sul Lungotevere, all’altezza di Via Tomacelli. Era in macchina. Ma… scusa… non sei andata?” “No.” Un no detto con il volto indurito nella vergogna della sconfitta. “Giulia, andiamo insieme.” Lei lo guardò, lo disse quasi pregando: “No…” - Giuseppe si alzò, le andò vicino, cercando di conferirle fiducia. “Non ti permettere di ce- dere. Io ho fiducia in te. Tutti hanno fiducia in te.” Giulia lo guardò aprendosi in un sorriso amaro, non sapeva farne altri. “Fiducia??? Chiedi a Repello quanta fiducia ha in me…” Giuseppe la scosse. 16