Rivista CULTURA OLTRE 2^ numero - FEBBRAIO 2019 RIVISTA CULTURA OLTRE 2° numero FEBBRAIO 2019 | Page 13
questa persona che passa“. Tuttavia i due grandi poeti erano vissuti per gran parte
della loro vita in Italia, hanno scritto fino alla fine poesia in italiano e conoscevano
la lingua greca quando si sono stabiliti in Grecia. Vorrei sottolineare che i grandi
poeti greci D. Solomos , A. Kalvos, e K. Kavafis, non avevano il greco per lingua
materna. Dionissio Solomos ha fatto gli studi ginnasiali e universitari a Cremona e
a Pavia, quando in Lombardia stavano fermentando le prime idee romantiche.
Scrisse in quegli anni molti versi in italiano, conformandosi più alla tradizione
accademica e purista, com’era naturale data la sua età e i tempi, che alle nuove
direttive. Lo stile e la metrica di questi versi in italiano sono elaboratissimi e
l’artifizio è stridente. Nello stesso tempo accettava con entusiasmo la nuova
ideologia che apre nuove prospettive. La nuova ideologia è il romanticismo. Per
Solomos, la poesia si scrive tra romanticismo e classicismo. La forma che prevale
è: (europeo / romantico / classicistico) in proporzione dello schema (Classico /
Dionisiaco / Apollineo). Mentre per Kalvos (Segretario di Ugo Foscolo, una figura
isolata, autodidatta, scrisse con una maniera neoclassica con un linguaggio arcaico
e nella sua poesia ci sono moduli mitologici ) la poesia subisce la contribuzione
delle scienze fisiche e soprattutto di una certa matematizzazione perciò anche alla
fine della sua opera poetica, (con titolo Odi che ricorda le Odi di Pindaro ) Kalvos,
finisce con la matematica. Su questo, J. Arthos, che ha studiato l’epoca, si è riferito
alla matematizzazione e l’universo ordinato che vedevano le scienze ed aveva
adottato anche la letteratura.
Evidentemente, vale la pena di vedere cosa
succedeva in Italia con il Romanticismo. Il
Romanticismo in Italia si esprime nella lotta
contro tutti i modelli e tutti i canoni dell’estetica
classicistica. Nelle opere d’arte di letteratura, di
poesia, l’infinito si esprime come finito; la
bellezza è stata suggestione dell’infinito,
l’induzione estetica era quindi conoscenza dell’Assoluto. (Ricordiamo Leopardi
nel “Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica”). Ma il problema
maggiore che il Romanticismo lasciò aperto era rappresentato dalla sfera dei
rapporti tra l’arte e le attività umane.
Anche in filosofia il greco Petros Brailas Armenis (1812- 1884) che ha studiato
filosofia in Francia e in Italia, è stato influenzato da Antonio Serbati Rosmini
(Trento, 1797- Stresa, Navarra 1855) e proprio dai libri di Rosmini, “Nuovo Saggio
sull’ origine delle idee” e “Origine dell’ idea dell’ essere”.[3]
Giuseppe Ungaretti
L’incontro letterario tra i due popoli si avvera
ad Alessandria d’Egitto, quando Giuseppe
Ungaretti (Alessandria d’Egitto 1888 –
Milano 1970) incontra il grande poeta greco
Kostantino Kavafis, (Costantinopoli, 1863 –
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