Rivista CULTURA OLTRE 12^ numero - DICEMBRE 2018 rivista-cultura-oltre 12^ numero -DICEMBRE 2018 | Page 10

persone come te che hanno vissuto in prima persona questo cambiamento radicale della società, in cui la tecnologia ha cambiato la vita di tutti i giorni. Invece ci sono molti giovani come me che questo passaggio non l’hanno visto. Ora, non avendolo vissuto, lo conosciamo soltanto grazie ai racconti dei genitori, dei nonni o grazie a qualche documentario, qualche film o a qualche fotografia dell’epoca. Quanto è importante per i ragazzi conoscere la storia del Novecento per capire e comprendere meglio i traguardi che sono stati raggiunti oggi? Per prima cosa tutti gli strumenti meccanici, pianoforti a rullo, carillon, eccetera hanno portato un salto di qualità enorme permettendo a chi non aveva alfabetizzazione musicale di produrre della musica in maniera meccanica. Subito dopo abbiamo una cosa importantissima: la riproduzione della musica. Cioè delle musiche eseguite da delle persone, che potessero essere ascoltate all’infinito, sentite in luoghi diversi da quello in cui era stata prodotta in quel momento. Questo è il passo fondamentale che è stato quello di sdoganare la musica dalla sala di concerto per la musica colta, dalle strade, la banda o anche dai campi per quando riguarda la musica popolare, i canti pastorali e altro e poterli ascoltare in ambiti diversi da quelli per cui sono nati. Avvenne così la proletarizzazione della musica che fino a quel momento aveva un connotato borghese. Tutti i tentativi poi di riproduzione, dai primi rulli di cera di Edison, ai dischi in gomma lacca, poi in vinile, poi le riproduzioni su filo d’acciaio, poi su nastro magnetico, eccetera fino ad arrivare ai nostri CD sono soltanto un’evoluzione. L’analisi e lo studio dei vecchi supporti musicali, partendo dai rulli di cera, poi, ha invece un altro valore, estremamente importante che è quello di capire quali erano i canoni estetici, fonetici. Per capire la grandezza o i limiti, naturalmente dei cantanti di allora, quali fossero, anche i rapporti con le orchestre, con i direttori, con i compositori; altrimenti non capiremmo come arriviamo ai nostri criteri di qualità sonora e quali saranno anche i futuri. E questo poi ci permette anche di capire quali fossero le potenzialità sonore, i timbri, i colori, di strumenti oggi scomparsi, desueti, o sostituiti dagli strumenti moderni. Come le nuove tecnologie e tutto questo processo di modernizzazione sono entrate a far parte della musica e degli strumenti, pensando anche al theremin? Il theremin è il primo strumento elettromagnetico: è uno strumento rivoluzionario, il primo che si suona senza doverlo toccare e che sfrutta le onde elettromagnetiche. Ciò permise di capire che la produzione musicale poteva essere fatta in maniera differente e questo poi ha permesso di dotare alcuni strumenti di nuovi elementi, pensiamo per esempio alla chitarra elettrica; dagli amplificatori, ai moog e ai distorsori, che permettono di ottenere degli effetti che amplificano l’offerta musicale. L’amplificazione ha permesso che la musica fosse trasmessa ovunque: quindi democratizzazione della musica. La musica che viene poi utilizzata come 10