Rivista Cultura Oltre 10° numero - Ottobre 2019 Rrivista Cultura Oltre - 10° numero- Ottobre 2019 | Page 12
militare, fanno la stessa cosa: e questo lo si chiama individualismo!”. L’in-
dividuo robotizzato delle società moderne, non ha alcun Ego, non essendo
in possesso di alcun parametro di solido riferimento attraverso il quale ad-
divenire a delle scelte oggettive! “Viviamo nel totale relativismo, etico, mo-
rale affettivo e spirituale. Non serviamo più a nulla, non abbiamo scopi,
vere motivazioni, se non la meccanica sopravvivenza condizionata da un
residuo istinto di auto/conservazione, che si sta spegnendo e che porterà
una gran parte dell’umanità ad un suicidio di massa” – sottolinea Gianni
Tirelli.
Oggi, ogni forma di sicurezza pare
irraggiungibile o provvisoria o fit-
tizia. Il bisogno di evasione di-
venta urgente e guida il comporta-
mento collettivo. La famiglia, che
un tempo era l’oasi della sicurezza, sembra ora incapace di comunicare coi
suoi membri che tendono a disperdersi e a vivere in buona parte fuori di
casa. Il divertimento, in tutte le sue forme, diventa un bisogno incontenibile
perché non è la paura rasserenante dell’attività quotidiana ma il fine per cui
si vive. Ci troviamo anche in mezzo ad una crisi estetica la quale supera
ogni controllo critico, di rigetto supera simultaneamente anche la pretesa di
essere comparata al fatto stesso sotto giudizio. Ecco perché pretendiamo
che la “rappresentazione” sia finita prima ancora di cominciare, visto che
la “rappresentazione” in quanto copia di un’ altra non è accaduta mai. Così
con la fine della rappresentazione ricerchiamo la scrittura poetica ma anche
la pittura o la scultura, la regia, eccetera, che si trovano al “centro delle
grandi essenze”, mentre la filosofia si trova nella decentralizzazione e la
politica nell’ inizio dell’incertezza. I motivi dell’insicurezza non sono fittizi
ma reali. E l’uomo non è fatto per eliminare il rischio ma per fronteggiarlo.
La società si sgretola in un pullulare di egoismi, disuguaglianze crescenti e
perdite di solidarietà. Cresce l’assenteismo elettorale, mentre i partiti sono
sempre meno “rappresentanti del popolo” e sempre più burocrazie volte a
perpetuare il loro potere. Il volere stesso è mediato da modelli della volontà,
da un far- volere quali la persuasione o dissuasione. Così la comunicazione
non è un parlare ma un far- parlare e l’informazione non è un sapere ma è
un far-sapere.
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