Rivista CULTURA OLTRE 1^ numero - GENNAIO 2019 RIVISTA CULTURA OLTRE GENNAIO 2019 | Página 9
un dualismo in cui essere significa apparire e quindi somigliare all’oppressore. Per
liberarsi, gli oppressi devono innanzitutto prendere coscienza di questa contraddizione.
Un’altra favola che parla di valore della libertà è: “Il
lupo e il cane” (Lups ad canem); è la settima favola del
terzo libro delle Fabulae di Fedro, scritte nel primo
secolo d.C. Un lupo molto magro e affamato incontra nel
bosco un cane allegro e grassottello. I due si mettono a
passeggiare e il lupo gli chiede come mai sia così pasciuto
e lindo, dato che lui si considera il predatore più temuto della zona, e il cane gli risponde
che ha un buon padrone. Infatti il cane custodisce il portone ogni notte, per impedir che
i ladri possano entrare nella nobile casa e il padrone ricompensa il suo fedele con
abbondanti pasti. Il lupo meravigliato esprime il desiderio di volersi trovare in una
situazione simile e il cane lo invita nella sua casa. Camminando, il lupo si accorge che
il cane ha la pelliccia del collo rovinata e gli chiede il motivo; l’altro risponde che ciò
è a causa del collare che il padrone gli mette il giorno per rimanere in casa e gli toglie
la notte per fare la guardia; ma cerca di rinfrancarlo ricordandogli i sontuosi servizi che
il lupo riceverà. Ma il lupo offeso dichiara che preferisce mille volte andare a zonzo
dove vuole, piuttosto che essere governato da qualcuno con collari e roba simile.
Esiste anche un’altra favola di Esopo con significato molto
attuale per la situazione politica oggi in Europa. Il titolo è “I
bambini disgiunti del contadino”. I figli di un contadino
vivevano in discordia e disunione. Le sue esortazioni erano
inutili per far cambiare i loro sentimenti, così decise di
insegnare una lezione con l’esperienza. Li ha chiamati e ha
detto loro di portargli un fascio di bastoncini. Adempiuto
l’ordine, egli ha dato loro le aste nel fascio e ha detto di
romperle; ma nonostante tutti i loro sforzi, essi non
riuscirono. Poi sciolse il fascio e diede loro i bastoni uno ad
uno; i figli li hanno così rotti facilmente. E il padre: “Sì anche
voi, figli miei, se rimanete uniti, sarete invincibili prima dei
vostri nemici; ma quando sarà diviso uno sarà sconfitto facilmente. (La frase magica
di cui abbiamo bisogno oggi in una Europa in cui abbiamo perso la sovranità nelle
molte aree, è quando Esopo dice : ( Ἀτὰρ οὖν καὶ ὑμεῖς, ὦ παῖδες, ἐὰν μὲν
ὁμοφρονῆτε, ἀχείρωτοι τοῖς ἐχθροῖς ἔσεσθε• ἐὰν δὲ στασιάζητε, εὐάλωτοι. Cioè
non dimenticate mai che la forza sta nell’unione.)
Morale della favola: è più dolce essere liberi e poveri, che ben curati ma trattenuti. Fino
a che punto siete disposti a barattare la vostra libertà, le vostre idee, anche il vostro
credo religioso, a fronte d un’opulenta ricchezza? Perché come dice Theodor Adorno
nella «Minima moralia»: “…la libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma
nel sottrarsi a questa scelta prescritta”. Quello che conta nella vita è la libertà, poiché
essa è il fine ultimo di ogni nostra azione per quanto strano possa sembrare e non è
detto che la si raggiunga. È la capacità di determinare, secondo un’autonomia di scelta,
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